enaroLapam Confartigianato fa una proposta che riguarda l’area del sisma: “Ci siamo attivati per chiedere al Governo e al Parlamento in sede di conversione del ‘Decreto rilancio’ di consentire alle imprese che hanno subito danni dal terremoto e che sono alle prese con il versamento dell’ultima rata di finanziamento bancario per il pagamento di imposte e tributi sospesi a causa del sisma, di poter prorogare la scadenza del 30 giugno a una data successiva, allineando tale scadenza quanto meno alle sospensioni e alle proroghe previste per il versamento di altre imposte. Ci pare un atto dovuto – prosegue Lapam – a fronte della situazione di difficoltà per le imprese che già avevano reagito al terremoto e che stanno sostenendo in questi anni un versamento periodico del finanziamento. In questo modo potrebbero trattenere un po’ di liquidità in azienda, liquidità che, come noto, oggi è tra i problemi principali per la continuità d’impresa a causa della pandemia da Covid-19. Chi ha avuto danni ha ricostruito, ha rispettato le scadenze e oggi è all’ultimo versamento, crediamo debba essere oggetto di questa attenzione da parte del legislatore”.

Sul comparto costruzioni, invece, Lapam puntualizza: “Siamo in una fase della ricostruzione post sisma caratterizzata in prevalenza da cantieri complessi, come ad esempio gli interventi nei centri storici. L’emergenza coronavirus si è andata a sovrapporre ad altri problemi in un comparto già in grave difficoltà. Nell’area del sisma abbiamo lavorato insieme alla regione e ad altre categorie economiche coinvolte, per semplificare e accelerare la liquidazione delle pratiche in corso, migliorando l’iter amministrativo. L’ultima ordinanza regionale va in questa direzione. Ha introdotto la possibilità di rendicontare stati di avanzamento lavori in via straordinaria. La macchina autorizzativa pubblica si è attivata e si stanno affinando alcuni passaggi, con l’obiettivo di erogare liquidità alle imprese che ancora operano nel cratere. È necessario lo sforzo di tutti perché, come per l’emergenza Covid-19, ci si è posto il problema di dare liquidità alle imprese edili, specie in un periodo nel quale la sospensione dei lavori ha peggiorato le condizioni economiche del settore”.