Con un’ordinanza, si dispone fino 15 giugno 2020 l’obbligo di indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie – ad eccezione che l’uso della mascherina sia incompatibile con esigenze personali del momento (ad esempio mangiare o bere) – a partire dalle ore 18 alle ore 2 del giorno seguente delle giornate di mercoledì, venerdì, sabato e giornate prefestive e festive.

Tale obbligo vale per tutti coloro che si trovano a transitare o sostare, a piedi o in bicicletta, nelle seguenti zone del centro storico:

piazza Fontanesi; piazza XXIV Maggio; piazza San Prospero; piazza Prampolini; piazza Gioberti; piazza Scapinelli; piazza Casotti; vicolo Broletto; via Caggiati; via San Carlo; via Mercato; via Campo Marzio; via della Volta; via del Guazzatoio; vicolo Casalecchi; via Emilia Santo Stefano (tratto da via della Volta fino a piazza Gioberti).

“I reggiani – afferma il sindaco Luca Vecchi – sono stati particolarmente attenti, rigorosi e collaborativi nella fase del lockdown. In questo modo, tutti insieme abbiamo contrastato l’espansione dell’epidemia. Nella Fase 2, è necessario rinnovare il nostro patto sociale, la nostra intesa collettiva, affinché il virus non ‘rimbalzi’. Confidiamo sul fatto che i giovani, che già hanno dato prova di responsabilità, e i frequentatori dei locali in generale sapranno comportarsi in modo responsabile nelle prossime settimane”.

In caso di mancata ottemperanza di tali obblighi, sarà applicata una sanzione amministrativa – da 400 a 1.000 euro – come previsto dal Decreto 19 del 25 marzo 2020, convertito nella Legge 35 del 23 maggio 2020.

Rimane inalterato l’obbligo di rispettare, su tutto il territorio comunale, l’uso della mascherina a protezione delle vie respiratorie, qualora non si possa rispettare il distanziamento fisico previsto dalle normative.

L’ordinanza è stata emanata a seguito di situazioni che si sono create nel centro storico di Reggio Emilia con la fine del lockdown e le conseguenti riaperture degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande con consumo in loco.

Soprattutto nel fine settimana scorso, si sono registrate altissime affluenze di avventori e passanti, che rendevano impossibile rispettare l’indicazione del distanziamento fisico, previsto dalle normative in vigore per il contenimento della pandemia da Coronavirus.

In diversi casi, oltre al mancato rispetto del distanziamento fisico, si è avuto il mancato utilizzo della mascherina chirurgica da parte degli stessi presenti.

Si ricorda in proposito, il Decreto del presidente della Regione Emilia-Romagna (82 del 17 maggio 2020) in cui si legge: “E’ obbligatorio l’uso delle mascherine nei locali aperti al pubblico. Tale obbligo vige anche nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro”.

“La cosiddetta Fase2 dell’emergenza epidemiologica – recita l’ordinanza – impone di gestire, monitorare e ridurre le possibili insorgenze di nuovi focolai epidemici, attraverso i comportamenti responsabili e rispettosi della popolazione.

“Come indicato dagli studi attualmente disponibili, l’igiene costante delle mani, il mantenimento del distanziamento fisico e l’uso dei dispositivi di protezione individuale, come la mascherina chirurgica, rappresentano utili presidi per ridurre le probabilità di nuovi contagi tra la popolazione”.