scentDal 2018 una coppia di genitori residenti a Reggio Emilia subiva ripetuti maltrattamenti in ambito familiare da parte del proprio figlio minorenne convivente, con atti di violenza fisica e psicologica, spesso per futili motivi, che hanno anche causato alle vittime lievi ferite.  Schiaffi al volto, pugni, spintoni, calci e minacce di morte, atti che scaturirebbero anche dall’assunzione di sostanze stupefacenti da parte del minore e da un evidente stato di disagio che si è palesato nel giovane sin dalle scuole medie.

Di tali episodi i genitori hanno deciso di sporgere denuncia nei confronti del figlio il 15 aprile ultimo scorso, ormai esausti dal suo comportamento inspiegabilmente aggressivo. La denuncia è stata presentata a seguito di un episodio occorso davanti il luogo di lavoro del padre. Il figlio minorenne si era presentato dal padre per chiedere 150 euro quale regalo per il suo compleanno, richiesta solo parzialmente soddisfatta che ha invece consegnato al figlio la somma di 100 euro. Questo gesto ha scatenato la reazione violenta del minore che è andato in escandescenza urlando frasi offensive al padre e sferrandogli uno schiavo, causandogli una live escoriazione al genitore. Il ragazzo veniva poi riportato alla calma da due suoi amici che hanno assistito alla scena.

In sede di denuncia si è proceduto all’acquisizione preventiva a carico del padre di 1 pistola semiautomatica calibro 7,65 con 1 caricatore e 1 doppietta calibro 12, armi regolarmente detenute, in base alla legge 19 luglio 2019 n.69 recante disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere (“codice rosso”).

Questo episodio è stato uno dei tanti che ha visto protagonista il minore in questi due anni, sia in ambito domestico che al di fuori di esso, soprattutto nel luogo di lavoro del padre dove prima il minore prestava la propria collaborazione, poi bruscamente interrotta, così come ha interrotto improvvisamente gli studi. Le motivazioni degli atti violenti avevano sempre origine da richieste continue di denaro, sfociate in alcune circostanze nel danneggiamento di suppellettili della propria abitazione. La sua aggressività ha suscitato anche la reazione dell’amministratore del condominio per i continui litigi che inevitabilmente provocavano rumori molesti e fastidiosi per la quiete del vicinato, episodi questi ultimi che si sono ripetuti nella recente fase dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del COVID-19. I genitori si sono rivolti ad un servizio di assistenza alla persona ma il minore ha sempre rifiutato tali prestazioni.

Lo scorso 21 aprile, a Reggio Emilia, il minore si è reso anche protagonista di un ulteriore atto di violenza fisica ai danni di una persona di mezza età. In compagnia di altri amici il ragazzo ha reagito con schiaffi e pugni facendolo rovinare a terra per un rimprovero mosso ai giovani dalla vittima che aveva rilevato la loro presenza davanti la sua abitazione nonostante il divieto di assembramento. Il malcapitato è stato refertato con 20 giorni di prognosi.

Il 25 maggio il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale dei Minorenni di Bologna ha applicato nei confronti del minore la misura cautelare del collocamento in comunità con l’avvertimento che in caso di violazione o di allontanamento si potrà disporre la misura della custodia in carcere. Il giovane è stato affidato ai servizi minorili dell’Amministrazione della Giustizia.