Ha individuato una bella foto di una baita al mare chissà in quale parte del mondo e grazie a un annuncio su internet ha fatto credere si trovasse a Livigno. L’annuncio sul sito di una inesistente agenzia immobiliare trattava l’affitto della baita, anche per brevi soggiorni, a prezzi assolutamente concorrenziali. Una volta ricevuto l’importo dell’affitto, il falso locatario non dava più notizie sparendo nel nulla. In questo modo un 40nne abitante in provincia di Chieti, che si spacciava per agente immobiliare, ha raggirato un 21enne abitante a Carpineti che ha versato sul conto del truffatore ben 600 euro per un soggiorno di 4 giorni nella baita inesistente. Per questi motivi con l’accusa di truffa i carabinieri di Carpineti hanno denunciato alla Procura reggiana il 40enne chietino.

La vittima, volendosi regalare un breve soggiorno rilassante in una baita in montagna, dopo aver fatto alcune ricerche su internet si focalizzava su un annuncio che pubblicava la possibilità di affittare anche per brevi soggiorni a Livigno. Interessato contattava l’inserzionista ottenendo un preventivo: 630 euro per un soggiorno di 4 giorni. Dopo alcune settimane veniva contatto dall’inserzionista che gli riferiva che l’offerta era scaduta ma che tuttavia poteva essere rinnovata alle stesse condizioni. Il 21enne a questo punto confermava l’interesse e, come da intese, versava i 630 euro sul conto del locatario. Non vedendo giungere il contratto d’affitto e non riuscendo più a rintracciare l’inserzionista il giovane si rivolgeva ai carabinieri che, grazie a mirate indagini anche di natura telematica, sono risaliti all’odierno indagato nei cui confronti hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità per truffa per la cui ipotesi veniva denunciato.

Il fenomeno delle truffe “Casa per vacanza”, che consiste nell’offrire, tramite internet, un appartamento per le vacanze a prezzi convenienti, facendo leva sulla voglia di “risparmio”, è in continua crescita. Pertanto, per evitare spiacevoli sorprese, i Carabinieri raccomandano di diffidare: dai prezzi troppo convenienti; da chi ha troppa premura di concludere “perché c’è un altro interessato al periodo”; da chi è troppo propenso a concedere sconti o ridurre troppo l’acconto; da chi si presenta come privato ma ha troppe casa da affittare; da chi non dispone di fotografie degli interni dell’abitazione. Buona norma sarebbe in via prioritaria verificare i contatti dell’annuncio o quelli utilizzati (nominativo, numero di telefono, indirizzo email, iban o numero carta ricaricabile) mediante una semplice ricerca in internet associando il termine “truffa” e indicando le utenze telefoniche, qualcuno potrebbe averlo già scoperto ed averlo recensito negativamente!