Foto: Enrico Alessandro Rossi

Il progetto di riqualificazione dei Chiostri di San Pietro, i cui lavori si sono conclusi la scorsa primavera, è stato selezionato tra le migliori 30 buone pratiche, su 121 valutate idonee, nell’ambito del bando europeo “Cultural Heritage in Action”, che premia le esperienze più innovative di valorizzazione e protezione del patrimonio culturale. Ovvero, quelle che hanno avuto impatto e risultati riscontrabili, con caratteristiche di replicabilità e particolare attenzione ai temi di governance partecipativa e qualità degli interventi.

Grazie a questo riconoscimento, il restauro e la riqualificazione funzionale dello splendido complesso benedettino di via Emilia San Pietro saranno pubblicati all’interno di uno specifico catalogo online che raccoglie le best practices e rimarrà a disposizione di ogni ente o realtà interessata al tema, per diventare oggetto di studio nella seconda parte del programma di peer learning.

A breve, infatti, sarà pubblicato un nuovo bando per raccogliere l’interesse ad ospitare una peer-learning visit e selezionare 12 città, fra le 30 presenti nel catalogo online, che ospiteranno altrettante visite al fine di approfondire le esperienze e confrontarsi direttamente con le realtà che le hanno realizzate, verificandone gli effettivi risultati e l’eventuale possibilità di replicarle nel proprio contesto. Così anche il Comune di Reggio Emilia potrà candidarsi per accogliere professionisti del settore provenienti da altre città europee nel corso di una visita a scopo di studio che si terrà tra la fine del 2020 e il primo semestre 2021, con modalità da definire in base all’evolversi della situazione sanitaria. Una indubbia opportunità di scambio e attrattività per i Chiostri e per l’intera città.

“L’inserimento dei Chiostri di San Pietro nell’elenco delle 30 migliori esperienze di valorizzazione del patrimonio culturale – afferma l’assessore Lanfranco De Franco – testimonia l’importanza del progetto di recupero funzionale dell’edificio storico, che abbiamo realizzato grazie alla partecipazione al finanziamento regionale del Por Fesr, il Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale, e che ha consentito di restituire alla fruizione pubblica uno dei monumenti architettonici più belli e interessanti della nostra città. Con il progetto di recupero, i Chiostri sono candidati ad essere meta di visita non solo da parte dei cittadini ma anche di turisti provenienti da altre parte d’Italia e del mondo.

“Con la riapertura al pubblico del complesso rinascimentale – aggiunge De Franco – avvenuta lo scorso weekend dopo la lunga chiusura durante il lockdown, i Chiostri di San Pietro torneranno ad animarsi e già nelle prossime settimane ospiteranno gli eventi di Restate 2020 e nuove attività per i cittadini e le associazioni reggiane. I Chiostri, infatti, oltre a rappresentare un’attrattiva interessante dal punto di vista dello sviluppo turistico, sono destinati a diventare anche luogo e sede di progetti di innovazione sociale e di partecipazione civica a disposizione di imprese, pubbliche amministrazioni, mondo della ricerca, associazioni e singoli cittadini”.

Foto: Enrico Alessandro Rossi

UN PROGRAMMA DI PEER LEARNING – Il progetto europeo Cultural Heritage in Action è un programma di apprendimento tra pari (peer learning) per i responsabili delle politiche locali e regionali con l’obiettivo di condividere e scambiare conoscenze sul patrimonio culturale e consentire alle città e alle regioni di rafforzare le politiche e le iniziative in materia, sviluppando soluzioni innovative per preservare i beni. È finanziato dal programma Europa Creativa ed è sviluppato da Eurocities, Europa Nostra, Kea (centro di ricerca cultura e industrie creative), Errin (European Research and Innovation Network) e il Consiglio degli Architetti d’Europa.

 

Maggiori informazioni: http://www.culturalheritageinaction.eu/