Torna tra l’ultimo giorno di luglio e i primi di agosto a segnare il tempo dell’estate montanara l’evento culturale e “spirituale” L’uomo che Cammina, il “Nonfestival di Sacro e Natura” che propone itinerari ed esplorazioni sui territori di Castelnovo Monti, Ventasso e Vetto, ma anche tra le persone e il loro rapporto con il creato. La manifestazione è proposta dai tre Comuni con la collaborazione del Teatro Bismantova e il patrocinio del Parco Nazionale dell’Appennino e dell’Area Mab Unesco.

Spiega l’Assessore alla Cultura di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari: “In questa terza edizione, sopravvissuta all’emergenza, l’uomo che cammina si fa in tre. Tre movimenti come quelli di una sonata, con un filo conduttore che cerca di rintracciare nel paesaggio e nella storia le immagini di un volto, il nostro e quello dell’altro, un vero e proprio rivolgersi e rivoltarsi, in una interrogazione incessante che inizia con la poesia e continua con la teologia della parola Dio, per approdare all’arte e alla natura/radura dove sono gli alberi stessi a dialogare con l’uomo. Da questi primi tre giorni ci daremo appuntamento al 13 settembre, con l’apertura a Palazzo Ducale di una mostra di livello nazionale di Alfonso Borghi, dal titolo piuttosto eloquente: Invocazioni”.
Aggiunge Giovanni Mareggini, Direttore artistico del Teatro Bismantova e del NonFestival: “Da ormai 3 anni il nostro Uomo cammina in Appennino, chiedendoci di accompagnarlo, di seguirlo in itinerari che hanno a che fare con la fede, in una sua dimensione molto naturale e “primigenia” fino ad arrivare a quella religiosa vera e propria, ma riguardano anche l’arte, l’ascolto, della musica, delle parole ma anche del silenzio, il movimento, sia esso un semplice e tranquillo cammino, o una danza aerea. Una proposta culturale che recupera forse anche la radice etimologica di questo termine, derivante da “culto”, anche nel suo senso di “coltivato”: una manifestazione estremamente originale che non può lasciare indifferenti, forse perché il nostro uomo, camminando, getta dei semi che non conosce, aspettando da un anno all’altro di vedere in quali piante si trasformino”.
Spiega il Presidente del Parco nazionale e coordinatore dell’area Mab Unesco, Fausto Giovanelli: “Partecipiamo a questa manifestazione con convinzione, per la sua capacità di tenere insieme la dimensione dell’intrattenimento e quella dell’approfondimento. Approfondimento che è essenziale per il ruolo del Parco nazionale, in particolare sul rapporto tra spiritualità ed ecologia, in particolare in questo momento storico. Se il cantiere per la realizzazione di un centro studi su questo tema all’Eremo di Bismantova è ormai alla conclusione, comincia ora però quello per rendere uno spazio fisico un promotore di circuitazione delle idee, e in questo siamo all’inizio. Noi partiamo dall’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, e ancor prima dallo studio dell’Università di Harvard che ha analizzato il rapporto tra le principali religioni e l’ambiente, evidenziando sette punti comuni: la riverenza, il rispetto, la moderazione nello sfruttamento della natura, la responsabilità, la reciprocità, la redistribuzione e il restauro degli ambienti degradati. Lo sviluppo sostenibile non è solo una questione politica, ma coinvolge l’etica ed è per questo che L’Uomo che cammina è una manifestazione speciale”.

IL PROGRAMMA
Il programma della manifestazione prenderà il via al finire di luglio, venerdì 31, alle ore 18 ai piedi dell’abside della Badia romanica di Marola, con “Il cielo nascosto: metafore del volto”. Emanuele Ferrari proporrà testi di Cortàzar, Celan e Rilke, accompagnato da Franco Mezzena al violino e Claudio Piastra alla chitarra, con brani di Paganini e Piazzolla. Franco Mezzena ha studiato con Salvatore Accardo. La sua attività come solista e in varie formazioni da camera, lo vede presente nei più importanti teatri e ospite nei principali festivals di tutta Europa, Giappone, Stati Uniti, Centro e Sud America. Di recente ha ottenuto uno strepitoso successo alla Carnegie Hall di New York. Nato a Parma, Claudio Piastra invece studia con i maestri Renzo Cabassi ed Enrico Tagliavini presso il Conservatorio cittadino “A. Boito”. Come solista ha collaborato e collabora con orchestre, direttori e solisti prestigiosi tra cui Grande Orchestra di Stato di San Pietroburgo, Filarmonica di Bruch, I Solisti del Maggio Musicale Fiorentino. In caso di maltempo il concerto si terrà in chiesa.
Sabato 1 agosto appuntamento mattutino, una costante delle diverse edizioni del NonFestival: ci si troverà alle ore 8.30 sul sagrato della Chiesa della Pieve di Campigliola a Castelnovo Monti, dove partirà la camminata “Il tuo volto io cerco…”, scandita dalle riflessioni di Don Giordano Goccini, parroco di Novellara per diversi anni già in servizio a Castelnovo, e di Don Giovanni Ruozi, parroco di Castelnovo Monti. Nel pomeriggio, all’ora dei Vespri (le 18) nelle Scuderie di Palazzo Ducale, sempre a Castelnovo, inaugura la mostra “Reverse – Una trilogia al contrario”, con le opere di Fabrizio Ugoletti “Fabretti”. Fabretti Nasce a Collagna nel 1959. Vive e lavora ad Acquabona di Ventasso. Fin da ragazzo si è espresso nella pittura, attratto dai diversi linguaggi espressivi. Il suo percorso l’hai poi avvicinato anche al mondo della musica, ma l’affinità con la materia, l’ha condotto a prediligere la scultura dal 1999 in poi. Lavora su pietra, marmo e legno, con opere di vario formato; ha realizzato sculture e installazioni permanenti, partecipando a simposi e concorsi.
In serata, sempre il primo giorno di agosto, alle ore 21.15 nuovo appuntamento sul Sagrato della Pieve di Campigliola con “La parola Dio”: la scrittrice e giornalista Gabriella Caramore dialogherà con Emanuele Ferrari, accompagnati dal violino di Marco Dallara che eseguirà brani di Bach e Massenet (in caso di maltempo l’iniziativa si terrà in chiesa). Gabriella Caramore nasce a Venezia, studia a Padova, vive da molti anni a Roma. Mossa inizialmente da interessi letterari e filosofici, si è orientata sempre più verso una attenzione al problema religioso, inteso come luogo di confine della conoscenza e dell’esperienza umana. Nel 1982 ha iniziato a collaborare a Radio 3 curando numerosi programmi, scrivendo radio documentari, conducendo diverse trasmissioni. Dal 1993 ha curato e condotto il programma di cultura religiosa “Uomini e Profeti”: uno sguardo laico, plurale, interdisciplinare sul mondo contemporaneo delle fedi. Marco Dallara è nato a Milano nel 1971, si è diplomato in violino al Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, dove ha proseguito gli studi in Composizione e Direzione d’Orchestra. Ha collaborato con le più importanti istituzioni liriche e sinfoniche italiane: Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, Accademia Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, I Pomeriggi Musicali, Orchestra Arturo Toscanini, Orchestra del Teatro Regio di Parma.
Domenica 2 agosto il NonFestival prosegue alle ore 18 sul Sagrato della Chiesa parrocchiale di Frassinedolo (frazione vicina a Busana, nel comune di Ventasso). “Radura – Dialogo con gli alberi” sarà un’affascinante performance di danza aerea di e con Rosita Lioy, Diletta Pignedoli e Chloé Thomas, accompagnate con musiche e suoni dal vivo di Lorenzo Valdesalici. L’appuntamento prevede la partecipazione anche di Mara Redeghieri, cantante e artista conosciuta a livello nazionale sia come ex voce degli Ustmamo che per l’attività solistica. Le scenografie saranno a cura di Carlo Losi, la voce narrante di Dante Battaglia, i costumi di Grazia Ascari per una produzione Neon Aps (in caso di maltempo l’iniziativa verrà rimandata a data da destinarsi). Neon Aps nasce a Reggio Emilia per promuovere, sostenere e far circolare progetti culturali e produzioni artistiche. Accende sinergie creative e artistiche e nuove occasioni di fruizione dell’arte contemporanea in città e in periferia, coinvolge le persone come attori delle performance e degli atti artistici relazionali e reti di giovani artisti, muove le coscienze, partendo dalla propria, per coltivare consapevolezza riguardo all’ambiente, al corpo, alle relazioni.
Ultimo appuntamento per l’Uomo che Cammina la stessa sera alle ore 21.15 sul Sagrato della Chiesa Parrocchiale di Rosano, in comune di Vetto, con “I volti della poesia”, interventi di Valerio Magrelli accompagnato da Mirco Ghirardini al clarinetto, che proporrà musiche del ‘900 europeo (in caso di maltempo l’iniziativa si terrà in chiesa).  Valerio Magrelli è un poeta, scrittore, traduttore, critico letterario e accademico italiano. Ha ricevuto molti riconoscimenti, in particolare, nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli per la poesia. Le sue opere sono state tradotte, fra le altre, in lingua inglese, francese, spagnola, serba e croata. Mirco Ghirardini si è diplomato in clarinetto con il massimo dei voti sotto la guida di Gaspare Tirincanti presso l’lstituto Musicale Pareggiato “A. Peri” di Reggio Emilia. Ha collaborato e collabora con le seguenti orchestre: Accademia Strumentale Italiana, Archi italiani, Orchestra Sinfonica della Fondazione “A.Toscanini “, I Virtuosi Italiani, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Molto attivo nel campo della musica contemporanea, è membro fondatore dell’Icarus Ensemble, residente presso il Teatro Municipale “R. Valli” di Reggio.