“La proposta del Ministro Costa, di equiparare le accise tra benzina e gasolio con un aumento di 11 centesimi per il gasolio, oggetto anche di un sondaggio pubblico sul sito del Ministero dell’Ambiente, seppur meritevole per la sua finalità, rappresenterebbe la morte assistita di quelle migliaia di aziende già in ginocchio a causa del fermo dell’economia causato dal coronavirus”. Così Cinzia Franchini, imprenditrice modenese, portavoce del raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci Ruote Libere, commenta l’ultima proposta del governo.

Il dissenso si basa sull’opportunità politica di deprimere ulteriormente settori come quello del trasporto merci e del trasporto pubblico locale già fortemente penalizzati dalla negativa congiuntura economica e dal continuo aumento annuale delle spese di gestione.

“Il Ministro Costa forse dimentica che nel nostro paese, piaccia o meno, ancora quasi il 90% delle merci viaggia su gomma. A nulla valgono i tanti fondi che sulla carta sono destinati alla categoria se, di fatto, con una mano si fa finta di dare e con l’altra si toglie. Nel momento più delicato per l’autotrasporto, con tanti piccoli imprenditori che comunque hanno continuato a garantire un servizio fondamentale durante i mesi di lockdown, nonostante l’incertezza dei pagamenti e senza alcun paracadute economico – continua Cinzia Franchini – una scelta come quella ipotizzata del Ministro punirebbe senza appello un settore che difficilmente potrebbe recuperare questi aumenti sul mercato. Inoltre sarebbero maggiormente penalizzati tutti quegli imprenditori in conto terzi mono-veicolari al di sotto delle 7,5 tonnellate che, non beneficiando del recupero delle accise, dovrebbero sopportare una spesa aggiuntiva di migliaia di euro l’anno. Un duro colpo per la distribuzione urbana delle merci e non solo. Anche per i restanti operatori in conto terzi con un solo mezzo a partire dalle 7,5 tonnellate in su, l’esclusione tramite il rimborso apparirebbe un’ulteriore presa in giro. Per loro la spesa da anticipare in attesa di un rimborso, di per sé oneroso e complesso come pratica amministrativa, significherebbe un esborso annuale di milioni di euro. Se ci spostiamo sulle imprese più strutturate l’onere del provvedimento aumenterebbe in modo esponenziale. Per non parlare di tutto il settore del trasporto pubblico locale come taxi, ncc e bus turistici. Per loro la stangata sarebbe senza sconti”.

Per questo, oltre ad opporsi alla proposta del Ministro Costa, Franchini propone la messa in atto di interventi: “Ci riferiamo – afferma la portavoce di Ruote Libere – all’eliminazione dell’odiosa tassa sulle tasse, ovvero l’Iva sulle accise, e l’introduzione dell’accisa mobile per modulare la tassazione sui carburanti rispetto all’obiettivo di tassazione prefissato. Due semplici provvedimenti che restituirebbero equità, liquidità e mobilita al Paese, ma soprattutto farebbero scoprire una politica di Governo veramente in contro tendenza rispetto al passato. Non vorremmo infatti, e per questo lo rimarchiamo ancora oggi, per tempo, riscontrare tra qualche mese un prezzo del petrolio al barile nuovamente in crescita con l’aggiunta di un riscoperto sollecito, intollerabile, dinamismo dei petrolieri nostrani, usciti dal letargo virale, pronti a ritoccare all’insù il prezzo alla pompa del gasolio”.