Nella serata di giovedì 27 agosto, presso la suggestiva corte del Castello di Spezzano, è stata conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Fiorano Modenese alla giornalista Federica Angeli, per il coraggioso contributo fornito contro la criminalità organizzata e l’importante dedizione profusa a favore della legalità. Alla cerimonia, molto partecipata dalla cittadinanza, hanno presenziato diverse personalità della vita pubblica del territorio.

Dopo una breve presentazione dell’ospite da parte del presidente del Consiglio, Alessandro Reginato, a prendere la parola sono stati i rappresentanti delle tre forze politiche che compongono il Consiglio comunale fioranese: Federico Remigio (PD), Graziano Bastai (Lega) e Maria Luisa Cuoghi (lista civica ‘Francesco Tosi è il mio sindaco’). Tutti hanno espresso sentimenti di orgoglio per l’assegnazione di questa onorificenza ed emozione per la testimonianza di impegno che la dottoressa Angeli ha portato a Fiorano Modenese.

Il Presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha espresso la sua soddisfazione per la scelta portata avanti dal Comune di Fiorano Modenese di onorare con la cittadinanza diverse figure di spicco nella lotta alle mafie: Federica Angeli è infatti la terza ‘cittadina onoraria’, dopo don Luigi Ciotti e Dario Vassallo. Bonaccini ha poi parlato delle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna: “Il processo Aemilia è stato un shock per tutti, me in primis. Com’è ovvio le mafie cercano di muoversi in territori ricchi, quindi c’era da aspettarselo. Ma un aspetto confortante rimane: la nostra è una regione con un bassissimo numero di amministratori locali coinvolti con le mafie. Vuol dire che siamo muniti di forti anticorpi ed è grazie alle scuole, al volontariato, alle imprese valorose e alla buona politica che possiamo dirlo convintamente. Abbiamo messo un milione di euro a disposizione di enti e istituti per promuovere progetti di legalità e vi assicuro che la direzione rimarrà questa”.

Poi ha preso parola il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, il tredicenne Emanuele Gazzotti, che ha sottolineato come: “Solo con la consapevolezza dell’importanza della legalità, si può costruire un futuro migliore. Con una politica corretta, il costante lavoro delle forze dell’ordine e un giornalismo d’inchiesta attivo, che non teme di riportare la verità a qualsiasi costo, si possono costruire le basi per una società libera”.

Infine il sindaco Francesco Tosi ha dato conto delle motivazioni che hanno portato l’Amministrazione a fare questa scelta e della gioia sua e dell’intera comunità per il fatto che Federica Angeli abbia accettato di essere una nuova cittadina di Fiorano Modenese. “La vita delle persone e delle istituzioni – ha spiegato il Sindaco – è fatta anche di simboli. Noi abbiamo bisogno di simboli positivi, che indichino soprattutto ai giovani i motivi per cui un insieme di individui non deve costituire un’anonima sommatoria di nomi, bensì una comunità, la quale aderendo a certi principi giuridici, etici e sociali costruisce un’identità collettiva. Noi vogliamo che Fiorano Modenese costruisca un forte senso comunitario; anzi, ritengo questo il compito principale e forse il più difficile del mio mandato. Una cittadinanza onoraria ha certamente un valore simbolico, è un atto che indica una spinta ideale, un esempio, e al tempo stesso uno schierarsi apertamente. Ne deriva un messaggio semplice e inequivocabile: sul nostro territorio non c’è il minimo spazio per infiltrazioni di malavita organizzata. E io farò tutto quello che posso per rendere tangibile questo messaggio”.

“Federica Angeli – ha proseguito Francesco Tosi – è una donna normale e insieme straordinaria; paradossalmente, non appartiene alla normalità proprio perché ha fatto dell’impegno civile il suo quotidiano. Non è facile trovare nella stessa persona, mirabilmente coniugate ai massimi livelli, capacità professionale, senso civico, intelligenza e coraggio. È la prova della coerenza dei fatti, quando i pericoli sono reali, a fare la differenza e a dimostrare che è possibile tenere fede a quello che Kant denominava “imperativo categorico”. Federica è anche moglie e mamma, ciò conferisce ulteriore profondità, rarità e coerenza alla sua vicenda umana. La presenza della mafia nella nostra regione è certamente superiore al livello di percezione che ne ha la gente. Eppure è così e il pericolo è reale… La battaglia deve continuare e abbiamo bisogno di tutti”.

Hanno concluso la cerimonia, le parole della stessa Federica Angeli, visibilmente commossa dall’accoglienza e dall’entusiasmo ricevuti dalla comunità fioranese. “Credetemi amici se vi dico che ciò che provo è altrettanta gioia e orgoglio. Voi dite di esservi arricchiti grazie a me, ma anche io mi sento più ricca. La mia scelta è diventata straordinaria perché ero sola nel farla: qui invece il senso del contrasto alle ingiustizie è molto forte e queste iniziative lo dimostrano. In tanti momenti ho avuto paura, ma posso dire che ne è valsa la pena anche per la felicità che sto provando nell’ascoltare le vostre parole. Mi sento in debito e ce la metterò tutta per non far sembrare questa cerimonia una formalità. Cercherò di tornare ogni anno a trovarvi, per costruire insieme un muro contro la criminalità. E per sentirmi sempre più parte della vostra comunità. Grazie infinite”.

Nella seconda parte della serata è avvenuta la presentazione de “Il gioco di Lollo”, libro scritto dalla giornalista a seguito delle pesanti vicende che l’hanno coinvolta dal punto di vista professionale, famigliare e umano. Conversando con il collega Pierluigi Senatore, la Angeli ha raccontato luci e ombre che hanno accompagnato una scelta di vita che mai si sarebbe immaginata.

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Federica Angeli vive sotto scorta permanente dal 2013. Da cronista di Repubblica ebbe il modo e la forza, di indagare sui clan mafiosi di Ostia e sui loro legami con la pubblica amministrazione. Ne derivò un’inchiesta giudiziaria che condusse all’arresto di 51 persone, nonché a ripetute minacce di morte nei confronti della donna, l’ultima delle quali nel 2018.

Il 21 dicembre 2015 le è stato conferito dal Presidente Mattarella il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, per l’impegno nella lotta alle mafie; mentre lo scorso anno il regista Claudio Bentivoglio ha realizzato un film sulla sua vicenda, intitolato “A mano disarmata”, con Claudia Gerini.