NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Una rimonta da autentico fuoriclasse. “La mia carriera è come questa finale: tanti alti e bassi, ma sono felice di come sia andata”. Dominic Thiem fotografa su Twitter il senso della sfida che l’ha reso il 150mo campione Slam, il 55mo allo Us Open, il secondo austriaco dopo Thomas Muster. In una finale-maratona durata oltre quattro ore, il 27enne, testa di serie numero 2 e terzo nel ranking Atp, ha sconfitto il tedesco Alexander Zverev, in lacrime durante la premiazione, con il punteggio di 2-6 4-6 6-4 6-3 7-6(6), ottenendo l’ottavo successo in dieci confronti diretti con l’amico-rivale. Dopo i primi due set troppo dimessi per essere veri, in Thiem è scattato l’orgoglio. “E’ stato difficile continuare a crederci” ha detto l’austriaco, che ha ingranato la marcia e trionfato al quinto dopo oltre 4 ore di gioco, ‘vendicandò così la finale persa agli Australian Open contro il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Come Andre Agassi e Goran Ivanisevic, Thiem ha perso le prime tre finali Slam giocate e vinto la quarta dopo essere stato sotto di due set e di un break nel terzo. Erano sei anni, dal trionfo di Marin Cilic allo Us Open del 2014, che non si vedeva un nome nuovo nella lista dei vincitori dei major. Zverev, triste anche per l’assenza dei genitori entrambi positivi al Covid-19 prima del torneo, scoppia in lacrime durante il discorso alla premiazione. Lacrime di rabbia, di tensione da sfogare. Ma è in questi momenti che si misurano le ambizioni. E Zverev ne ha ancora tante.
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