Si è svolto oggi in teleconferenza alle 10,30 l’incontro al MISE per la vertenza Goldoni che vede a rischio 210 posti di lavoro, a cui si aggiungono i 45 lavoratori di Arbos, l’azienda di progettazione e ingegneristica che fa parte del Gruppo e ha sede anch’essa a Migliarina, nella stessa area dello stabilimento Goldoni.

All’incontro presenziato dal Ministero dello Sviluppo Economico era presente la Presidenza di Lovol in videoconferenza dalla Cina, la dirigenza locale, gli studi Dentons e Deloitte, il Commissario Giudiziale, i Sindaci di Carpi e Rio Saliceto, l’Unione Industriali, Vincenzo Colla per la Regione Emilia Romagna, l’Unione Industriali e le rappresentanze sindacali.

“Anche davanti al Ministero, Lovol non è stata in grado di dare risposte. Non ha risposto alla domanda sul destino di Arbos, ma soprattutto non ha risposto all’esigenza di destinare le somme necessarie alla continuità di impresa”, spiegano RSU Goldoni e Fiom/Cgil Modena. .

“Il tribunale ancora non si è ancora espresso, ma risulta evidente che ad oggi Lovol conferma il proprio disimpegno, mettendo a rischio la continuità aziendale. Importante il ruolo del Ministero, che, nel chiedere l’aggiornamento in tempi brevi del Tavolo, ha espresso chiaramente quanto già ribadito nel tavolo regionale e sostenuto dalla Fiom/Cgil.

Qualora l’atteggiamento di rapina e sciacallaggio dl know how venisse confermato da Lovol, sarebbe chiara indicazione delle linee guida del Governo cinese nella conduzione dei rapporti economici e commerciali con il nostro Paese.

I lavoratori e la Fiom, auspicano che la chiarezza con cui è stato condotto il confronto con il Ministero, renda consapevole Lovol e la riporti ad altre opportunità. Sarebbero infatti investimenti economici proporzionalmente ben poco rilevanti per dare continuità ad un grande marchio con profitto e salvando la dignità ed il reddito di oltre 250 lavoratori diretti e delle oltre 30 aziende dell’indotto.

Oggi i lavoratori Arbos e Goldoni erano in sciopero con assemblea davanti allo stabilimento. I lavoratori continuano il presidio permanente”, concludono RSU Goldoni e Fiom/Cgil Modena.