“Mancano 9 giorni alla scadenza del primo ottobre quando, in base all’ultima legge di Bilancio, dovrebbe teoricamente scattare l’esclusione degli autocarri Euro 3 dai rimborsi per le accise sul gasolio. Una decisione abbinata a un medesimo taglio sugli Euro 4 a partire dal 1 gennaio 2021 e motivata da ipotetiche ragioni ambientali ma che, come noto, in questo momento e con così scarso preavviso metterebbe in ginocchio migliaia di aziende di autotrasporto italiane. Per questo il Governo stesso a maggio, accogliendo un ordine del giorno del deputato della Lega Paternoster, ha deciso di posticipare tale provvedimento di 18 mesi. Ebbene dopo 5 mesi da quell’impegno e a ridosso delle prossime scadenze il Governo non ha ancora ufficializzato tale proroga”. A parlare è Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere, il raggruppamento di piccoli imprenditori del trasporto merci in conto terzi.

“E’ fondamentale che il Governo traduca immediatamente l’impegno assunto con la categoria in provvedimenti fiscali formali che consentano agli autotrasportatori di avere il tempo di adattare le proprie aziende, modernizzando il parco veicolare, al taglio dei rimborsi sulle accise che, come sappiamo, rappresentano una boccata di ossigeno fondamentale per le imprese, perennemente penalizzate dai costi più alti d’Europa e da una concorrenza spietata praticata dalle aziende dell’Est Europa – conclude Cinzia Franchini -. Il rischio, in assenza di provvedimenti tempestivi che offrano certezze agli imprenditori, è che la proroga sugli stop ai rimborsi per i mezzi più obsoleti paralizzi l’intera categoria. Chi avrà ancora la forza di resistere non potrà che aderire ad un inevitabile fermo dell’autotrasporto, gli altri si arrenderanno all’idea che in questo paese non è possibile fare impresa e spegneranno per sempre i loro autocarri”.