Si attua un altro importante passo del Cantiere-Resistente di Casa Manfredi a Villa Sesso, un luogo della memoria di Reggio Emilia e della Resistenza. Dopo l’inaugurazione del percorso storico avvenuta nel 2019, il 27 settembre 2020 arriva un nuovo tassello per la valorizzazione di Casa Manfredi: l’inaugurazione della grande opera murale di street art ‘Partigiano Reggiano’, realizzata da Fabio Valentini, nome d’arte Neko, e Marco Temperilli, nome d’arte Maik, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia. Il lavoro appare come un forte ‘tratto distintivo’ e di memoria storica, una nuova porta della città, ben visibile da più parti, anche da chi transita sull’autostrada A1.

L’opera, voluta da Istoreco in collaborazione con Anpi e Comune di Reggio Emilia, vuole rendere omaggio alla memoria dei Martiri per la Resistenza appartenenti alle famiglie Manfredi e Miselli di Villa Sesso.

“Reggio Emilia non dimentica il sacrificio della famiglia Manfredi e della famiglia Miselli e, nel quadro delle diverse iniziative dedicate su tutto il territorio alla memoria della Resistenza, al lascito di queste vittime della follia totalitaria – sacrificatisi per la libertà, i diritti e la giustizia – l’opera Partigiano Reggiano rappresenta un bel modo, originale ed iconicamente in grado di dialogare anche con le nuove generazioni, per non permettere che cada l’oblio su uno dei fatti di sangue più gravi compiuti dal nazifascismo nella nostra città”, sottolinea il sindaco Luca Vecchi.

Furono 5 i membri della famiglia Manfredi uccisi dai fascisti: il padre Virginio e i figli Alfeo, Gino, Aldino e Guglielmo. Alfeo venne fucilato nella notte fra il 16 e il 17 dicembre 1944 insieme ad altri 3 giovani sorpresi ad ascoltare radio Londra.  Circa 180 uomini eseguirono 432 fermi, 57 arresti e 14 fucilazioni vicino alla cooperativa del paese.

Il totale delle vittime di Villa Sesso ammonta a 23 persone. Un’altra famiglia di Villa Sesso, particolarmente attiva nella lotta antifascista e partigiana, è la famiglia Miselli: diedero la vita alla guerra di Liberazione il capofamiglia Ferdinando e i figli Remo e Ulderico, anche loro onorati nel grande murale.

Per ricordare quell’impegno e quel coraggio, è ora il momento del Cantiere-Resistente realizzato sotto forma di street art, pronto ad essere presentato il 27 settembre.

Cantiere-Resistene comprende ad oggi, oltre all’opera murale, 8 pannelli in cui è raccontata la storia di Villa Sesso compresa fra il 1944 e il 1945 e sulla recinzione di Casa Manfredi le foto che illustrano questa storia.

La data scelta per l’inaugurazione è stata scelta, pensando al 28 settembre 1943 quando, nella canonica di San Francesco, viene costituito il Comitato di Liberazione nazionale di Reggio Emilia, creato con lo scopo di dirigere la guerra di liberazione, ormai inevitabile. Alla presenza di don Lorenzo Spadoni, parteciparono alla storica riunione Cesare Campioli per il Partito comunista, Vittorio Pellizzi per il Partito d’Azione, Alberto Simonini e Giacomo Lari per il Partito socialista, Pasquale Marconi per la Democrazia cristiana e don Prospero Simonelli.

L’appuntamento è quindi per domenica 27 settembre alle 16 a Casa Manfredi in viale Nove Martiri a Villa Sesso, alla presenza delle autorità. Nel corso del pomeriggio interverranno lo stesso sindaco Luca Vecchi, la presidente dell’Anpi di Sesso Maurizia Fiorani e il presidente dell’Anpi provinciale di Reggio Emilia Ermete Fiaccadori, il direttore di Istoreco, Matthias Durchfeld, Dario De Lucia, e i rappresentanti delle famiglie dei caduti, ricordati dal murale.

Un ringraziamento va all’azienda Nial Nizzoli e alla Cooperativa Sociale Elfo che hanno realizzato opere di messa in sicurezza e pulizia della facciata dove il murale ha sede. Un ringraziamento anche al cittadino Adriano Catellani, partner in questa opera di riqualificazione storica.

Il Cantiere-Resistente è solo uno dei passi di un progetto pensato per mettere in sicurezza Casa Manfredi; il passo successivo sarà valorizzare ancor più la storia di questo luogo, affinché il sacrificio della famiglia Manfredi, della famiglia Miselli e di tanti altri giovani antifascisti possa essere qui simbolicamente accomunato per mostrare alle giovani generazioni quanto sia stata generosa la terra reggiana per l’affermazione della libertà e della democrazia.