E’ fuggito dal Pakistan dove il 27 maggio del 2007 nel villaggio di Langiral, distretto di Gujrat, a causa di una lite per una casa, con altri tre complici, ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un connazionale. Per questo un cittadino pakistano 37enne, ricercato a livello internazionale, è stato arrestato ieri sera a Boretto dai carabinieri della locale stazione che l’hanno raggiunto nel suo domicilio, dove era ristretto in regime di arresti domiciliari per gravi maltrattamenti in famiglia verso moglie e figli e violenza sessuale nei confronti della consorte.

L’arresto ai fini estradizionali è stato reso possibile dopo che il collaterale servizio Interpol di Islamabad (Pakistan) ha esteso le ricerche in ambito internazionale per la cattura dell’uomo colpito in Pakistan sin dall’aprile 2010 da un ordine di cattura emesso dal Giudice di Kharian, per il reato di omicidio. L’uomo dopo il grave fatto di sangue era fuggito dal Pakistan trovando rifugio in Italia dove, giunto nel 2008, ha confermato la sua indole violenta tanto da essere arrestato il 15 febbraio del 2019 unitamente ad altri due connazionali per il reato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Quest’ultima è stata una vicenda dai contenuti primordiali e raccapriccianti portata alla luce dai carabinieri di Guastalla, in un contesto di assoluta omertà per la paura delle vittime a denunciare i soprusi.

L’odierno ricercato, unitamente a due connazionali che con i rispettivi nuclei familiari vivevano nello stesso immobile, erano finiti in carcere con le pesanti accuse di concorso in maltrattamenti continuati e aggravati ai danni delle rispettive tre mogli e dei loro figli minori (una decina). Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia accogliendo le richieste della Procura reggiana, concorde con le risultanze investigative dei carabinieri di Guastalla, aveva emesso a carico dei tre pakistani (l’odierno 37enne, il fratello 48enne e un loro cugino 50enne), un’ordinanza di custodia cautelare in carcere poi tramutata per il 37enne in arresti domiciliari. Per il 37enne, oggi colpito da provvedimento internazionale di cattura, oltre all’accusa di maltrattamenti in famiglia anche quella di violenza sessuale continuata ed aggravata per aver costretto la moglie a subire, in più occasioni, rapporti sessuali dopo averla ridotta in uno stato di soggezione ed incapacità a reagire mediante continue percosse e minacce.

Dal tardo pomeriggio di ieri quindi il 37enne pakistano si trova in carcere a Reggio Emilia in attesa di essere consegnato alle Autorità di Polizia del Pakistan.