Con la posa della prima pietra, è stato aperto oggi pomeriggio a Vado, una frazione di Monzuno, sull’Appennino bolognese, il cantiere per la realizzazione della nuova Casa della salute, che sorgerà grazie ad un investimento di 2 milioni e 400 mila euro da parte dell’Azienda Usl di Bologna.

La nuova struttura – oltre mille metri quadrati – si aggiungerà alle tre Case della salute già presenti nel a Castiglione dei Pepoli, Porretta Terme e Vergato. Un presidio territoriale che completa così l’offerta sanitaria in questa parte di Appennino, che può contare anche sui servizi di assistenza degli ospedali di Vergato, Porretta Terme e sulla Casa di Cura Villa Nobili, convenzionata con il servizio sanitario nazionale.

“Investiamo nella medicina di territorio, per servizi vicino ai cittadini che permettano l’attività di prevenzione, oltre a quella di cura e assistenza, direttamente nelle comunità locali- ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, presente all’avvio dei lavori-. Non a caso l’Emilia-Romagna è la regione con più Case della salute, 120, di cui 22 nella provincia di Bologna, e con il più alto tasso di medicina domiciliare. E farlo nelle aree montane è ancor più importante, anche per contrastare il rischio di spopolamento e attirare qui nuovi residenti, obiettivo di altre misure che abbiamo avviato come la riduzione dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, e il bando da 10 milioni di euro per contributi a fondo perduto alle giovani coppie che acquistano o ristrutturano casa sempre in Appennino. Da qui, oggi, arriva un’altra conferma di come si può e si debba potenziare la sanità pubblica: in Emilia-Romagna lo facciamo e continueremo a farlo, pronti a dare il nostro contributo impiegando nel modo più efficace e rapido possibile tutte le risorse nazionali ed europee che avremo a disposizione, oltre a quelle regionali. Farlo è una priorità assoluta, come purtroppo anche la pandemia ci ha insegnato”.

Alla posa della prima pietra il sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini, il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana di Bologna, Giuliano Barigazzi, eil direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, Paolo Bordon, con altre autorità e amministratori locali.

La struttura

Il nuovo edificio, di oltre mille metri quadrati, cui si aggiungeranno i 570 di parcheggio coperto, viene edificato su un terreno di proprietà del Comune di Monzuno. Tre i piani: il seminterrato sarà occupato dal parcheggio per le auto; al piano terra troveranno posto l’accettazione, il punto informativo e il Centro unico di prenotazione (Cup), la sala d’attesa e il punto prelievi. Ancora al piano terra saranno collocati 14 ambulatori: quattro per i medici di famiglia, tre di specialistica, uno infermieristico, tre riservati al Centro di Salute mentale, uno di pediatria di comunità, uno per il pediatra di libera scelta e uno per gli infermieri domiciliari. Al primo piano verranno posti un ambulatorio generico, uno studio medico, una sala polivalente, un locale di ristoro e due spogliatoi, oltre ai locali riservati alle attrezzature tecnologiche.

All’interno, l’edificio avrà lo stesso stile architettonico delle più recenti Case della salute: pavimenti ceramici, infissi esterni in alluminio con ottime prestazioni termiche e acustiche, finiture e colori studiati appositamente per garantire un ottimale orientamento esterno ed interno, anche per le persone disabili.

Le case della Salute in Emilia-Romagna e nel bolognese

Le Case della salute ad oggi attive in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini, sono 120. Nella sola provincia di Bologna sono 22: 19 fanno capo all’Azienda Usl di Bologna e 3 a quella di Imola. Nel Distretto dell’Appennino bolognese ne sono già presenti 3: Alto Reno Terme (Porretta Terme), Vergato e Castiglione dei Pepoli.

A poca distanza dal cantiere della nuova Casa della Salute si trova la sede della “Pubblica Assistenza” di Vado e il “Centro di formazione 118” di Val di Setta, unico in Italia nel suo genere, per l’addestramento degli operatori del pronto intervento.

 

Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna

“Oggi è una bella giornata per l’Appennino. Le Case della Salute costituiscono un punto di riferimento centrale, in grado di rispondere, in rete con i medici di medicina generale e gli ospedali dell’intera area metropolitana, alla domanda di salute dei cittadini. Qui troveranno posto i medici di medicina generale e i pediatri, la specialistica, i servizi infermieristici, il punto prelievi. Una rete di servizi, vicini ai luoghi di vita e di lavoro dei cittadini di questa area, un presidio sanitario che garantirà la continuità assistenziale tra il territorio e gli ospedali dell’Azienda Usl di Bologna. Con la posa della prima pietra della Casa della salute di Vado-Monzuno, si apre per l’Azienda un programma intenso di completamento della rete di Case della Salute, in città come nei comuni dell’area metropolitana”.

Bruno Pasquini, sindaco del Comune di Monzuno

“Quella di oggi è una giornata importante per la nostra comunità e per entrambe le vallate del Setta e del Sambro.  Con la posa simbolica della prima pietra, vede la luce un progetto di grande valore per la salute dei nostri cittadini: un servizio sanitario completo che consentirà loro di curarsi vicino a casa, senza dover affrontare lunghe percorrenze. Ringrazio di cuore il presidente Bonaccini, che ci onora della sua presenza e che non ha mai fatto mancare la sua vicinanza nel lungo percorso che ha preceduto la realizzazione di questa nuova realtà”.