Promuovere iniziative per informare i cittadini sulle caratteristiche della tecnologia 5G e impegnarsi per mantenere invariati gli attuali limiti a cui sono soggette le emissioni elettromagnetiche degli impianti di telecomunicazione per la telefonia mobile iperveloce. Sono gli inviti contenuti nei due ordini del giorno sulla tecnologia 5G presentati rispettivamente da Paola Aime (Verdi) e da Enrica Manenti (M5s) e approvati dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 8 ottobre.

La mozione dei Verdi è stata approvata con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (oltre ai Verdi, Pd, Sinistra per Modena e Modena civica) e di Movimento 5 stelle, Lega Modena e Forza Italia (astenuta Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia).
L’ordine del giorno del M5s, che chiede anche di sostenere l’azione di ricerca svolta da istituti indipendenti, è stato approvato all’unanimità dopo essere stato emendato su richiesta di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia). Gli emendamenti riguardano la collaborazione internazionale richiamata dalla Commissione Europea sulla sicurezza informatica, il tema della privacy da sviluppare negli incontri con i cittadini e la sollecitazione ai parlamentari modenesi affinché si attivino per la tutela della sicurezza pubblica.
Nella presentazione del documento, la consigliera Aime ha parlato dei potenziali benefici della rete 5G per la società, destinati anche a sostenere la digitalizzazione delle imprese, dei trasporti e degli uffici pubblici, rilevando tuttavia la necessità di “considerare ogni possibile impatto collaterale negativo” e che la diffusione della tecnologia deve avvenire nel rispetto del principio di precauzione. A Modena, ha continuato Aime, “Arpa ha lavorato bene, in collaborazione con i gestori nella distribuzione delle antenne, portando ad avere un valore di 3 volt su metro”, contro i 6 volt su metro, per i luoghi con permanenza superiore a 4 ore, che rappresenta il limite attivo in Italia.
La mozione, suggerendo all’Amministrazione di considerare anche le connessioni via cavo per tutti gli edifici pubblici o di nuova costruzione attraverso collegamenti alla fibra ottica, chiede maggiore sensibilizzazione sul tema del 5G. In particolare, Aime domanda di “organizzare iniziative per informare la popolazione in maniera corretta e sul fatto che i limiti consentiti in Italia sono cautelativi almeno per due delle frequenze più usate dal 5G” e indica al Comune di farsi portavoce con i parlamentari modenesi “con l’obiettivo che vengano inserite nei programmi scolastici lezioni sull’uso dei telefoni cellulari” e di impegnarsi affinché il tavolo istituito dalla Regione Emilia-Romagna tenga conto delle ricadute sanitarie della nuova tecnologia.
Respinti dall’Assemblea due emendamenti di Lega Modena che chiedevano anche di vietare l’installazione di nuovi impianti in prossimità di scuole e di considerare maggiormente le richieste di imprese e università nell’introduzione del 5G.
La mozione del M5s, presentata in aula dalla consigliera Enrica Manenti, rileva che l’Italia ha un limite di potenza massima dei campi elettromagnetici ambientali molto basso, nel rispetto del principio di precauzione. “Un limite che non deve essere modificato al rialzo”. Citando anche i contenuti della commissione consiliare Seta dell’1 settembre, incentrata proprio sul 5G, il documento spiega che “a Modena sono in istruttoria 35 richieste di installazioni di strumentazione per l’utilizzo della nuova tecnologia” e che negli ultimi mesi l’assessorato all’Ambiente del Comune si è già espresso su “alcune richieste di installazione e richieste di riconfigurazione da parte di diversi gestori telefonici”. In caso di nuove antenne, Manenti chiede il rispetto delle massime garanzie possibili sulla salute, sulla privacy e sul rispetto dei diritti civili, come indicato anche nel Piano digitale dell’Ente, approvato in estate e ripreso in Aula.
L’ordine del giorno, sottolineando il ruolo degli enti di ricerca nella valutazione dei possibili rischi legati alla nuova rete, invita a “organizzare incontri pubblici nei quartieri, in cui sia possibile ascoltare esperti sui possibili effetti sulla salute e sull’ambiente della tecnologia 5G per una corretta e dialettica informazione alla popolazione”.
Il Consiglio ha respinto due emendamenti di Lega Modena che chiedevano anche di sfruttare maggiormente le potenzialità della fibra ottica e di considerare maggiormente le richieste di imprese e università nell’introduzione del 5G.