Uno sguardo preoccupato alle prospettive della gestione dell’emergenza sanitaria ribadendo, pur senza nascondere un giudizio non positivo su alcune delle ultime decisioni del Governo nazionale, che l’obiettivo comune deve essere “il contenimento dei contagi attraverso comportamenti responsabili da parte di tutti”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli lo ha ricordato nel corso dell’informazione in Consiglio comunale sulla situazione della pandemia nella quale ha ripercorso i dati diffusi dalle autorità sanitarie e gli elementi di prospettiva già condivisi in Conferenza territoriale socio sanitaria (Ctst), oltre agli ultimi avvenimenti.

Bene per il sindaco i provvedimenti economici messi in campo con il decreto Ristoro per sostenere le categorie più impattate, ma altri ne serviranno, anche e livello regionale e locale perché, oltre all’obiettivo comune di contenere i contagi e sconfiggere il virus, “bisogna battere – ha affermato Muzzarelli – anche un altro nemico: le diseguaglianze economiche e sociali che la pandemia accentua e ci lascia in eredità, serve un’azione combinata di protezione sociale e investimenti”.

Invitando a massima condivisione e ascolto delle comunità locali, inoltre, il sindaco ha espresso perplessità sia sulla scelta del governo sulle scuole (“so che la nostra situazione, visto il lavoro fatto in estate, poteva trovare soluzioni migliori e più tutelanti rispetto alla didattica in presenza”), sullo spettacolo, sullo sport e sui pubblici esercizi. “Ascoltando chi ha cercato il sindaco in questi giorni – ha spiegato Muzzarelli – ho capito che la contestazione è stata soprattutto sul metodo: i modenesi sono una comunità seria, sono consapevoli che ci sono diritti e doveri, sono pronti a investire risorse e accettare protocolli o regole stringenti per il bene pubblico, ma in cambio vogliono vedere confermato il diritto al lavoro e la propria realizzazione professionale. Aver realizzato che la chiusura sarebbe arrivata comunque, nonostante gli sforzi fatti, ha generato delusione e frustrazione. Sono ragioni che comprendo”. Sulle manifestazioni di dissenso contro il Governo (“a Modena fortunatamente tutte pacifiche”), il sindaco ha osservato: “Malumore, stanchezza, preoccupazioni sono forti, il diritto di manifestare è garantito, ma guai a lasciare il campo alle strumentalizzazioni e alla violenza”.

Dopo aver ripercorso i dati sull’emergenza sanitaria (al 28 ottobre sono stati 6.819 i casi di Covid in provincia, con attualmente 1.829 positivi e 1.614 casi in isolamento domiciliare), il sindaco ha sottolineato che la media di tamponi positivi in ottobre è stata intorno al 9 per cento, rispetto al 3,2 per cento di settembre. Sono 144 i pazienti Covid ricoverati, 28 quelli in terapia intensiva: il 29 marzo, nel momento più duro della prima ondata, i ricoverati erano 425, 103 dei quali in terapia intensiva.

Particolare attenzione è stata posta alle azioni in corso da parte dell’Ausl nelle Case residenze anziani (52 strutture accreditate in provincia) a partire dalla programmazione di test rapidi sierologici ad operatori e utenti dei centri diurni anziani, disabili e centri socio-occupazionali, per poi proseguire con la formazione degli operatori e l’organizzazione di un programma di screening periodico con test rapidi sierologici all’utenza marginale. Questo dopo le attività già intraprese: dalle valutazioni delle equipe distrettuali al Supporto infermieristico, dallo Screening con tamponi a ospiti e operatori, fino alla fornitura di dispositivi di protezione individuale e a sei edizioni di percorsi formativi.
Per le Cra accreditate nel comune di Modena, le statistiche, aggiornate al 27 ottobre, riportano il dato di 50 decessi causa Covid-19 dall’inizio dell’anno, mentre il dato dei decessi totali è di 316. Nello stesso periodo del 2019 i decessi erano stati 367, l’anno precedente 295.

Rispetto ai possibili scenari dell’emergenza nel suo complesso, inoltre, il sindaco ha spiegato che l’Azienda Usl ha predisposto un impegno di sistema tra rete ospedaliera e territoriale per la gestione dei pazienti positivi Covid. Di fronte allo scenario di maggiore criticità, saranno attuate scelte riorganizzative della rete ospedaliera atte a: preservare i percorsi legati alla gestione dell’emergenza, contenere il rischio contagio e il rischio legato alla esposizione per gli operatori, preservare la massima capacità produttiva per la chirurgia programmata, contenimento della mobilità di pazienti all’interno della rete.