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È prorogato alle ore 12 del 16 novembre il termine per le domande di contributo diretto al pagamento del canone di locazione. Il sostegno è rivolto sia alle famiglie più fragili sia a quelle che a causa dell’emergenza determinata dal Covid-19 hanno avuto una diminuzione di almeno il 20 per cento del reddito.

Con l’avviso pubblico il Comune intende assegnare contributi diretti per 194 mila euro, in aggiunta a quelli già stanziati nei mesi scorsi grazie alla ripartizione del Fondo regionale (comprensivo anche di risorse statali) per l’accesso all’abitazione in locazione, che ha assegnato a Modena complessivamente 806 mila euro.

Le domande si possono presentare esclusivamente on line dalla pagina del sito internet del Comune (www.servizisociali.comune.modena.it); per farlo occorre essere in possesso di credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e di un conto corrente bancario. Gli uffici stanno pertanto fornendo supporto telefonico per consentire ai cittadini in difficoltà di presentare domanda.

La Giunta comunale quindi, approvando la proposta del settore Politiche sociali, oltre a prorogare la scadenza del bando, ha anche deciso che potranno essere apportate ulteriori modifiche se necessarie per agevolare i cittadini nella presentazione delle domande. Inoltre, essendo prevista la formazione di due graduatorie (una per le famiglie fragili con indicatore Isee inferiore a 3mila euro; l’altra riservata a nuclei con Isee inferiore a 35mila euro e un calo del reddito almeno del 20 per cento a causa dell’emergenza Covid-19), nel caso rimangano a disposizioni fondi destinati a una delle due tipologie, si scorrerà l’altra graduatoria anche oltre le percentuali definite nell’ambito degli stanziamenti previsti.

Una parte della cifra (il 40 per cento) è infatti riservata ai nuclei familiari più fragili e il restante 60 per cento ai nuclei che hanno subito una perdita o una diminuzione di almeno il 20 per cento del reddito a causa degli effetti della pandemia, nei mesi tra marzo e maggio di quest’anno, provocata, per esempio, dalla cessazione di un rapporto di lavoro, dalla cassa integrazione o da una riduzione dell’orario di lavoro, da un calo di attività per liberi professionisti o titolari di un’impresa, da una malattia grave o da un decesso di un componente del nucleo familiare. La situazione deve essere certificata con adeguata documentazione e sono previsti controlli.

Il contributo massimo elargibile in ogni caso non può essere superiore a 1.500 euro pari a tre mensilità del canone di locazione o come percentuale su tre mensilità del canone in relazione rispetto al calo di reddito o di fatturato.

Sono esclusi dal contributo coloro che hanno già ricevuto nel medesimo anno contributi dal Fondo per l’emergenza abitativa, dal Fondo per l’affitto o da quello per morosità incolpevole o sono assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, beneficiano del reddito o della pensione di cittadinanza, sono destinatari di un’intimazione di sfratto per morosità o hanno ottenuto contributi per la rinegoziazione dei contratti di locazione.

Resta, infine, fissata al 15 novembre la scadenza, già prorogata, per beneficiare dei contributi previsti per le rinegoziazioni al ribasso dei contratti di locazione d’intesa con le associazioni degli inquilini e dei proprietari. Ammontano a 210 mila euro i contributi destinati alle rinegoziazioni, che si sommano ai 402 mila euro per lo scorrimento delle graduatorie che ha già consentito di erogare contributi a 294 famiglie in lista, a cui ora si aggiungono anche i 194 euro del nuovo avviso pubblico appena prorogato.