I reggiani in vista delle festività spenderanno 220 milioni di euro in prodotti e servizi tipici del Natale, si tratta della terza provincia in Regione. La stima, emersa da una ricerca dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato, riguardano prodotti alimentari e bevande (sia analcoliche che alcoliche), abbigliamento e calzature, mobili e arredi, articoli per la casa, giocattoli e hobby, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria, beni e servizi per la cura della persona, gioielleria ed orologeria. In buona sostanza le spese tipiche per i regali di Natale o per pranzi e cene (sia pure in tono minore) e servizi connessi, come quelli per la cura della persona.

Ma Lapam Confartigianato ripropone anche la propria campagna ‘Acquistiamo locale’, anche questa corredata da dati: “L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio – sottolinea il Presidente, Gilberto Luppi – in occasione delle festività natalizie così come nella quotidianità, cuna scelta che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità. In questi ultimi giorni, tanto più con la situazione che si è venuta a creare, è più che mai importante ‘acquistare locale’, per sostenere l’intero territorio”. Nella provincia di Reggio Emilia, anche qui i dati sono dell’Ufficio Studi Lapam, sono 2.801 le imprese artigiane attive – per lo più imprese famigliari – in 43 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale. Queste imprese danno lavoro a 9.235 persone e rappresentano, in totale, il 20,4% del totale dell’artigianato in provincia.

Inoltre, e non è un particolare da poco, Lapam ricorda i dati di una recente indagine sempre realizzata dall’associazione a livello regionale. Seppur in situazione di difficoltà causa crollo ricavi e crisi di liquidità, durante l’emergenza sanitaria il 22,5% delle micro-piccole imprese emiliano-romagnole si sono attivate per supportare la comunità in cui vivono e operano: il 31,7% ha partecipato a iniziative per sostenere fasce di popolazione più deboli, il 25,7% ha donato dispositivi di protezione, il 17,9% ha donato prodotti/servizi dell’impresa, il 16,1% ha organizzato una raccolta fondi per ospedali/protezione civile della sua zona, il 13,8% ha partecipato ad iniziative promosse dall’associazione (come donazioni di respiratori agli ospedali), e il 12,4% ha contribuito alla realizzazione di strutture sanitarie per affrontare l’emergenza. A queste si aggiunge un 19,3% di micro e piccole che hanno realizzato altri interventi.

Luppi conclude: “Scegliere un regalo realizzato o offerto da un’impresa artigiana del territorio è un gesto di cura per il luogo in cui viviamo, per preservarne la vitalità e l’unicità. Un gesto che ci auguriamo possa entrare nella quotidianità di ciascuno, perché permette di sostenere le imprese e i loro lavoratori insieme al benessere dell’intera comunità e a contribuire al made in Italy di qualità che ci rende unici al mondo”.