L’avvio del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato dal Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa, anticipato dal Vaccine Day di ieri in Italia ed Europa, impone anche all’Avis Provinciale di Bologna la responsabilità di porre la propria lente di ingrandimento sull’analisi della delicata tematica.

Una comunità da sempre attiva quella dei donatori di sangue e plasma volontari dell’intera provincia felsinea che oggi poggia, orgogliosamente, le proprie basi sull’apporto di 25 mila soci consci della storia di un’associazione che ha fatto del supporto verso il prossimo, della sinergia funzionale e dell’immediatezza di risposta al cospetto delle criticità il proprio credo operativo quotidiano.

Ne è una preziosa testimonianza, anche di fronte all’inesorabile avanzamento del flusso pandemico, la forza di reazione di un collettivo che, accomunando i propri vertici dirigenziali e l’inestimabile patrimonio rappresentato dai donatori, si è rimboccato le maniche per adeguare struttura e modus operandi all’inedito scenario. Con una serie di significativi obiettivi da perseguire: contribuire a salvare vite umane, alimentare la speranza nel prossimo e garantire al servizio sanitario locale la copertura del proprio fabbisogno di sangue e plasma. Già, plasma. Perché la ricerca scientifica ed i mirati studi attinenti alle azioni di contrasto al Covid-19 impongono di non lasciare nulla di intentato.

Avis Provinciale di Bologna, nella consapevolezza delle fisiologiche e comprensibili difficoltà del momento dovute al dubbio sulla vaccinazione anti Covid-19 potenzialmente presenti all’interno della grande famiglia dei donatori della provincia bolognese, intende sondare in tempi celeri la volontà e l’interesse della stessa in merito alla specifica campagna di vaccinazione.

Avis Provinciale di Bologna è sempre stato un importante punto di riferimento, e in qualche modo di avanguardia, sullo sviluppo delle tradizionali campagne di vaccinazioni stagionali in quell’opera di dialogo, condivisione e scambio sinergico con l’AUSL territoriale.

Confidiamo pertanto, all’atto di avvio di un sondaggio tematico indirizzato ai nostri 25 mila soci che richiederà un sensibile impegno organizzativo e gestionale dell’intera struttura ma che sdoganerà ancora una volta la presenza in prima linea di Avis, in una massiccia risposta capace di delineare quell’utile campione di valutazione da consegnare alle istituzioni locali ed ai dirigenti sanitari per opportuna analisi. Non solo. Tali dati statistici tracceranno poi le nostre linee guida relative all’organizzazione di una adeguata campagna funzionale ai donatori ed alle logistiche delle strutture che la dovranno accogliere.

È elemento noto, ed è doveroso sottolinearlo, che la maggior parte dei nostri donatori è disponibile alla vaccinazione antinfluenzale ormai definita sicura ed opportuna. Non possiamo però dare per scontato, senza una regolare interpellanza collettiva, la volontà di procedere a questa mirata campagna di vaccinazione anti Covid-19.

Claudio Rossi, presidente Avis Provinciale di Bologna: “Soltanto attraverso un meccanismo di partecipazione attiva, votato alla conoscenza del pensiero di ogni nostro socio, potremmo plasmare la nostra operatività e le nostre responsabilità dinanzi ad una tematica così delicata come quella della campagna di vaccinazione anti Covid-19. Uno scenario che ci invita alla massima considerazione di ogni singolo riscontro perché, questa volta a maggior ragione, per continuare a farci trovare pronti nell’operato di supporto finalizzato al bene della comunità sarà necessario prima di tutto ascoltare e comprendere”.