“Ariete”, così è stata denominata l’operazione di servizio condotta nel dicembre dell’anno scorso dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, in quanto le scorribande furtive, che interessavano la regione dell’Emilia Romagna, avvenivano con una metodica standard: i malviventi utilizzando autovetture come arieti, tombini in ghisa o mazze infrangevano le vetrate dei negozi arraffando in pochi minuti refurtiva per svariate migliaia di euro.

Un’imponente e vasta operazione, culmine di una complessa ed articolata attività investigativa condotta in maniera diuturna dagli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Guastalla sotto il coordinamento della Procura della Repubblica reggiana, avviata sin dal mese di luglio del 2019 nei confronti di un sodalizio criminale che aveva tracciato una vera e propria mappa di paura nei confronti di numerosi commercianti che da mesi subivano ingenti danni patrimoniali per i furti subiti.

Le risultanze investigative dei carabinieri condivise dalla Procura reggiana hanno visto quest’ultima richiedere ed ottenere dal GIP del tribunale di Reggio Emilia l’applicazione di una misura cautelare nei confronti di 16 dei 19 indagati (4 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 6 obblighi di dimora nel comune di residenza e 2 obblighi di presentazione quotidiana alla P.G.) eseguite dai carabinieri reggiani.

Nove di loro, a seguito degli accertamenti svolti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, risultavano beneficiare del reddito di cittadinanza motivo per cui il GIP accogliendo le richieste dei carabinieri della Compagnia di Guastalla ai sensi dell’art. 7 ter della Legge 28 marzo 2019 nr. 26 ha ora sospeso loro l’erogazione del beneficio del reddito di cittadinanza con provvedimento subito attuatolo dall’INPS di Reggio Emilia e Modena nel cui territorio i 9 indagati risiedono. L’indagine ariete aveva rivelato che il sodalizio criminale, con base operativa e logistica tra le provincie di Reggio Emilia e Modena, che spaziavano in lungo e largo nelle province emiliane colpendo tabaccherie, bar, supermercati, negozi di abbigliamento che raggiungevano con autovetture fittiziamente intestate alcune delle quali utilizzate come dei veri e propri arieti per sfondare le vetrate dell’attività commerciali depredate. Tutti i soggetti colpiti dalla sospensione dell’erogazione del beneficio del reddito di cittadinanza sono residenti tra le Provincie di Reggio Emilia e Modena.