Nell’ultima settimana si registra un’inversione di tendenza rispetto alle settimane precedenti, con un calo del numero di nuovi casi e della percentuale di positività. In calo il numero dei degenti giornalieri, soprattutto nei reparti per acuti ma anche in quelli di terapia intensiva.

A differenza della prima fase, attualmente si conferma l’impegno dei posti letto di medicina anche per il ricovero di pazienti no covid che genera una riduzione della disponibilità complessiva di posti nei presidi ospedalieri. Tale circostanza testimonia il fatto che l’ospedale continua a farsi carico anche della casistica no covid.

In Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Hub Covid, coerentemente con le esigenze di ricovero di pazienti covid positivi sono segnalati a livello regionale 301 posti. Aree dedicate al covid sono presenti anche negli ospedali dell’Azienda USL a Vignola, Pavullo, Carpi e Mirandola e all’Ospedale di Sassuolo, per un totale di 189 posti, leggermente ridotti in relazione alla diminuzione dei pazienti – rispetto ai 240 dello scorso novembre – per fare spazio all’attività no-covid. Attivata inoltre la collaborazione con l’ospedalità privata per poter fornire ulteriori prestazioni chirurgiche e anche posti letto aggiuntivi covid e non covid.

Per quanto riguarda il potenziamento delle strutture per l’accoglienza di pazienti post-acuti che non necessitano di cure ospedaliere sono state adottate le seguenti misure. Ospedali di comunità: a Novi di Modena (distretto di Carpi) con 15 Posti letto per pazienti Covid+ post-acuti, struttura creata appositamente per gestire pazienti covid; riconversione dell’OsCo di Fanano in strutture Covid+ (15 posti letto); apertura ex novo, il 23/11/2020, di un OsCo a Soliera con 21 posti letto dedicati a pazienti Covid+. Stante il pesante carico di dimessi no covid ancora presente, si è ritenuto di mantenere nella configurazione no covid l’OsCo di Castelfranco Emilia con 19 letti. In aggiunta a queste strutture, sono stati predisposti dei posti letto presso l’Hotel Tiby e l’Hotel Concordia (quest’ultimo attualmente non utilizzato) per l’accoglienza dei pazienti Covid+ che non hanno la possibilità di mantenere l’isolamento domiciliare presso le loro abitazioni. Tale soluzione è da ritenersi valida sia per i casi provenienti dal territorio, sia per quelli in dimissione dall’Ospedale. A livello distrettuale sono stati inoltre potenziati i servizi domiciliari con il compito di sostenere e integrare il lavoro dei medici di medicina generale; in particolare sono state attivate le Centrali Operative Distrettuali per un maggior coordinamento delle azioni in integrazione con Medici, Pediatri, USCA e guardia medica/continuità assistenziale.

Rimangono fondamentali l’assistenza domiciliare e l’uso di strumenti di telemonitoraggio a distanza per i pazienti cronici e per quelli covid positivi.

Sono state, inoltre, potenziate le USCA* (Unità speciali di continuità assistenziale): attualmente nell’Azienda USL di Modena sono state attivate 14 USCA. Nell’ultimo periodo di rilevazione (11 gennaio – 17 gennaio 2021) hanno assistito 261 pazienti per un totale di 126 medici coinvolti.

*Dal 16 novembre è stata attivata l’Usca pediatrica su tutto il territorio provinciale attraverso un progetto che vede la collaborazione tra Azienda Ospedaliero – Universitaria e Ausl di Modena con una integrazione tra i medici Usca e gli specializzandi in Pediatria, al fine di garantire un’assistenza ancor più qualificata ai bimbi covid + (o neonati da madre positiva) nella fascia 0-6 anni.

 

ANDAMENTO GENERALE

Tamponi

Considerando il totale dei tamponi molecolari refertati da inizio epidemia sino al 25 gennaio (compresi i tamponi di controllo per accertare la guarigione) sono stati eseguiti circa 375mila tamponi. Il totale di positivi segnalati a livello regionale, al 25 gennaio (ultimo dato disponibile), per la provincia di Modena è di 37.552 (erano 36.254 lo scorso 18 gennaio).

A partire dalla fine di luglio il numero di tamponi giornalieri ha avuto un forte aumento per l’attivazione dello screening nei comparti della macellazione, lavorazione carni, logistica, dei viaggiatori in rientro da Paese esteri o dalla Sardegna e, a partire da metà settembre, del personale scolastico e degli studenti. Da allora si è registrato un trend in continuo aumento, più sostenuto a partire dalla seconda metà di ottobre, quando è stato raggiunto il picco massimo dei tamponi settimanali, circa 19.000. A dicembre, dopo un iniziale calo, si è registrata una ripresa del numero di tamponi effettuati. Occorre inoltre tenere conto che l’andamento dei tamponi nelle ultime settimane ha risentito delle festività natalizie, mostrando un’elevata variabilità.

Da alcuni mesi è stato avviato l’utilizzo di tamponi antigenici rapidi qualitativi come strumento di screening in diversi ambiti, tra cui le Case residenza anziani (pazienti e operatori), consentendo di avere un risultato in circa 15 minuti. Una prima fornitura regionale è stata di 41.000 kit, oltre ad altri 11.200 destinati ai Medici di Medicina Generale, mentre nei giorni scorsi altri 5.000 tamponi rapidi antigenici sono stati inviati per lo screening nelle strutture residenziali per disabili e nei centri diurni. Anche sulla popolazione scolastica sono stati attivati i tamponi rapidi presso i punti drive della provincia di Modena. La tecnologia adottata consente di ottenere il risultato in circa 30 minuti ed è in grado di gestire un più alto quantitativo di tamponi e tenere una tracciabilità del risultato che viene poi inviato via sms. I tamponi rapidi vengono infine utilizzati anche presso i Pronto soccorso della provincia.

 

Casi

Al 25 gennaio, in provincia di Modena erano accertati 4971 (erano 7456 il 18 gennaio, -34%) casi di persone con in corso l’infezione da Covid-19. Di questi, 7137 erano in isolamento domiciliare o presso altre strutture, 409 ricoverati.

 

Ricoveri totali

A ieri erano 361 (erano 409 il 18 gennaio, -11,7%) i pazienti assistiti in regime di ricovero negli ospedali della provincia. In AOU da report regionale risultavano ricoverati 229 pazienti covid positivi, 91 negli ospedali provinciali (Carpi, Mirandola, Vignola, Pavullo) e 41 all’Ospedale di Sassuolo Spa.

 

Ricoveri in terapia intensiva (già compresi nei totali dei ricoveri sopra esposti)

Secondo il dato riportato ieri nel bollettino regionale, sono occupati 44 posti di Terapia Intensiva disponibili negli ospedali dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena.

 

Persone in isolamento domiciliare

Il picco di nuovi isolamenti domiciliari è stato raggiunto il 18 novembre con oltre 1.300 persone, più del triplo di quello raggiunto durante la prima ondata, il 24 marzo, con 357 persone.

 

Al 25 gennaio erano in isolamento 7123 (erano 9789 il 18 gennaio, -27,9%) persone. In particolare:

  • 4610 (erano 7127) persone covid positive. Dei positivi in isolamento domiciliare 54 – numero in aumento rispetto alle scorse settimane – sono accolti presso l’hotel Tiby (che ospita anche 4 assistenti familiari per l’isolamento preventivo) e 50 pazienti sono ricoverati negli Ospedali di Comunità Covid a Novi, Fanano, Soliera.
  • 2513 (erano 2652) contatti stretti di casi accertati in isolamento.

 

Dal 21 dicembre all’Hotel Concordia di S. Possidonio non ci sono più ospiti pazienti Covid+.

 

Risultati dei test sierologici (ultimi dati disponibili aggiornati al 20 gennaio)

Al 20 gennaio sono stati eseguiti in totale 194.961 test sierologici di cui 10.476 con esito positivo.

L’analisi dei risultati dei test sierologici (sia quelli di screening eseguiti dai dipendenti delle Aziende Sanitarie, delle strutture residenziali per anziani, delle forze dell’ordine e del volontariato sociosanitario, che quelli eseguiti volontariamente dal personale scolastico o privatamente dai cittadini), pur con i noti limiti di sensibilità e valori predittivi positivi non ottimali, permette di avere una stima approssimativa della circolazione del virus nel nostro territorio.

Al 20 gennaio sono state testate, almeno una volta, 127.851 persone; di queste, il 6,1% è risultato positivo. La percentuale di prima positività mensile ha mostrato valori alti nel periodo marzo-aprile 2020 (6,5%), successivamente si è ridotta fino ad un minimo registrato nel mese di settembre (1,7%) per poi iniziare a risalire fino ad un massimo del 7,9% registrato in questa prima metà di gennaio. Questo valore è in linea con le stime sinora disponibili a livello nazionale.

Si conferma quindi la necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come utilizzo di mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale e di proseguire nelle attività di sorveglianza.