“Sul lato della giustizia penale si osserva un rilevante aumento dei delitti di pedopornografia e di maltrattamenti in famiglia, fenomeni compatibili con l’ampliarsi della dimensione domestica della vita nel trascorso anno. Altro fenomeno preoccupante e’ costituito dall’aumento tra i minori degli atti di autolesionismo e di intossicazione etilica”. Lo dice il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci nel suo discorso per l’apertura dell’anno giudiziario 2021. “Grande – sottolinea – e’ stato l’impegno della Procura per i Minori e buoni i risultati, nonostante la gravissima carenza di personale amministrativo alla quale si iniziera’ a fare fronte con i concorsi straordinari attualmente in corso”.

I procedimenti per maltrattamenti in famiglia passano da 2051 a 2463 (+20,09%).

“Si tratta di iscrizioni sempre piu’ frequenti, cresciute in 7 circondari su nove”, spiega De Francisci. Inoltre, tra i dati illustrati, dei nuovi reati introdotti dal Codice Rosso a tutela delle vittime di violenza domestica o di genere, a livello distrettuale, “ci sono state complessivamente 207 iscrizioni”. Il reato piu’ frequente e’ quello relativo alla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa che, “da solo, rappresenta il 66,18% con 137 eventi. Seguono nel registro contro noti le iscrizioni per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, 43 in valore assoluto e 18 a ignoti”. Le iscrizioni per omicidio volontario “sono aumentate del 23,08%, in particolare a noti”, 32 contro i 26 dell’anno scorso. In diminuzione a noti le iscrizioni per omicidio colposo, “in particolare per incidente stradale, con un netto cambio di tendenza rispetto all’anno scorso”: passano da 387 a 303, -21,71%; e quelle per l’art. 589 bis cp passano da 257 a 187, -27,24%”.

e iscrizioni per violenza sessuale ex art. 609 bis aumentano:
“contro noti da 533 a 587 (+10,13) e a ignoti da 159 a 162”.
Crescono anche gli atti persecutori che “a livello distrettuale, passano da 1129 a 1137. L’aumento e’ uno dei piu’ contenuti degli ultimi anni a livello distrettuale, varia e’ pero’ la situazione a livello di circondario”. ‘Continua la diminuzione delle iscrizioni per reati contro il patrimonio’, spiega ancora De Francisci, che restano ‘comunque numerose’. Le rapine tentate e consumate a carico di ignoti diminuiscono del 15,1%, del 12,3% calano invece quelle a carico di noti. Diminuiscono anche i furti in abitazione o con strappo, -27,8% a carico di noti e -28,3% a ignoti. Per De Francisci ‘si tratta di diminuzioni molto intense, considerati i numeri elevati. Forse e’ stata la pandemia con meno cittadini in giro e piu’ a casa a far diminuire questo tipo di iscrizioni, unitamente ad una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine’.

Nella relazione il Procuratore generale si sofferma anche su due processi molto importanti. “Noi siamo pazienti, ma tenaci”, dice De Francisci ricordando l’impegno del suo ufficio nelle indagini sui mandanti della strage del 2 agosto 1980. “E’ in corso l’udienza preliminare” sui mandanti della strage – ricorda il Pg – e “quindi aspettiamo gli esiti”. Quanto, invece, all’appello del processo Aemilia, iniziato il 19 febbraio 2002 e che si e’ concluso lo scorso 17 dicembre, “nonostante il lockdown e i rallentamenti dovuti alla pandemia da coronavirus”, e al suo esito “mi sembrano – osserva De Francisci in un passaggio della sua relazione -risultati importanti e confortanti perche’ se e’ vero che la presenza della ndrangheta in questa Regione e’ una innegabile realta’ e’ altrettanto vero che il tanto criticato sistema giustizia, spesso, funziona”. C’e’ poi il capitolo Covid visto in riferimento alla situazione nelle carceri e a quella del disagio giovanile. Silvia Marzocchi, procuratrice presso il Tribunale per i minorenni di Bologna “ha segnalato infatti – cita De Francisci – “l’interruzione delle attivita’ di verifica delle situazioni di disagio segnalate che si svolgono con visite domiciliari e colloqui necessariamente sospesi”.

Cio’ causa la impossibilita’ di definire i procedimenti civili, spesso molto piu’ delicati di quelli penali. E ancora “la sospensione della frequenza scolastica ha avuto pesanti ricadute sulla emersione e sull’accertamento di situazioni di pregiudizio, costituendo le istituzioni scolastiche il luogo di elezione per la conoscenza della situazione di un minore sia per le dichiarazioni che talvolta vengono rese al personale della scuola, sia per l’osservazione quotidiana del suo stato personale, fisico ed emotivo”. Forse – fa notare De Francisci – nella scelta se riaprire o no le scuole bisognerebbe tenere conto anche di queste considerazioni di chi, come la magistratura minorile, ha un punto di osservazione privilegiato”. “Il fenomeno del sovraffollamento carcerario – sottolinea il Pg – risulta essersi attenuato anche in considerazione degli interventi deflattivi legati alla emergenza sanitaria, anche se Ravenna, Ferrara e Bologna sono tuttora sovraffollate”.

Al 30 giugno 2020 i detenuti presenti in Emilia Romagna erano “3033 a fronte di una capienza teorica di 2995. Il decremento e’ stato dovuto anche alle sommosse, verificatesi a Modena e a Bologna che hanno condotto a un massiccio trasferimento di detenuti”. Sempre alla data del 30 giugno 2020 “la percentuale di detenuti stranieri era del 48,99% in leggero calo rispetto alla percentuale del 51,37% dell’anno precedente. Il record spetta sempre a Piacenza con la percentuale di stranieri del 62,67%”. La situazione degli organici al lavoro presso le Procure dell’Emilia-Romagna “e’ migliorata rispetto allo scorso anno”, aggiunge De Francisci. “Alla fine del periodo, – spiega – risultano coperti gli organici di tutte le Procure ad eccezione della Procura di Modena”.

Per la Procura Generale, invece l’organico dei Sostituti Procuratori Generali “e’ stato incrementato di un solo posto a fronte di un aumento di dodici colleghi in Corte e cinque (tre con l’ultimo provvedimento e due nel recente passato) per la Magistratura di Sorveglianza. Con il risultato che l’aumento delle piante organiche, dal 2014 ad oggi, ha visto un incremento di magistrati della Procura Generale di una sola unita’ (non ancora a concorso), mentre i giudicanti con i quali essi si devono confrontare hanno goduto di un aumento di diciassette unita’”. Per De Francisci “la grave situazione in cui versa la Procura Generale di Bologna ha bisogno di essere affrontata con un incremento di organici. Lo squilibrio tra magistrati giudicanti e requirenti di secondo grado, non solo ha riflessi negativi sulla quantita’ del lavoro dei secondi ma, inevitabilmente, rischia di determinare una preoccupante riduzione della qualita’ del servizio giustizia soprattutto in ambito penale”. “Ci aspettiamo che il Ministero riconsideri la situazione della Procura Generale dando seguito a promesse risalenti”, sottolinea il Procuratore generale.

Invece, il presidente vicario della Corte d’Appello di Bologna Roberto Aponte, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, sottolinea come per i procedimenti penali ‘la pandemia ha comportato, da un lato un’ulteriore diminuzione del numero di notizie di reato pervenute ai vari uffici delle Procure e, a ricaduta, e’ pure diminuito il numero dei procedimenti poi giunti agli uffici giudiziari posti a valle della sequenza procedimentale’. ‘Estremamente rilevante – sottolinea – e’ stato l’impatto del Covid sulla regolare attivita’ degli uffici giudiziari (moltissimi i processi rinviati)’, tanto che ‘il risultato finale, in diversi uffici, e’ stato comunque quello di un aumento delle pendenze’. Il fenomeno, spiega ancora Aponte, ‘e’ stato piu’ accentuato per i giudici del dibattimento di primo grado, in considerazione, ovviamente, della maggiore complessita’ e articolazione del giudizio dibattimentale’. Ad esempio, “i procedimenti civili sopravvenuti sono stati 105.322 a fronte dei 119.674 dell’anno precedente (-12%), i definiti 103.106 contro 129.397 (-20%). I pendenti finali presso i Tribunali del distretto, al 30 giugno 2020, erano 81.232 a fronte dei 79.016 dell’anno precedente (+3%)”.

Nella sua relazione Aponte cita anche due vicende che hanno avuto rilevanza nazionale: il caso Bibbiano e l’indagine sui Carabinieri di Piacenza. Quanto ai fatti in Val d’Enza, “il procedimento, per effetto di una martellante campagna mediatica, ha esposto tutto il sistema della Giustizia minorile e familiare, come era prevedibile, al sospetto generalizzato e alle rivendicazioni di soggetti interessati”. In particolare, Aponte cita la relazione del Presidente del Tribunale per i Minorenni, secondo il quale la strumentalizzazione ha provocato “lo scatenarsi del triste fenomeno del c.d. odio del web, nonche’ una vera e propria gogna mediatica” nei confronti dei magistrati”. Invece, per quanto riguarda l’indagine sui militari dell’Arma a Piacenza, Aponte riportando la relazione del Procuratore generale parla di “indagine dolorosissima e complessa, ma condotta con solerzia e impegno”.