Prendono il via alcuni dei cantieri che rendono esecutivi i progetti di adeguamento dei Pronto Soccorso degli ospedali provinciali e dei settori di assistenza intensiva e semintensiva dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia.

Presentati la scorsa estate, i progetti sono finanziati da fondi ministeriali e regionali per un importo di quasi 16 milioni di euro (per la precisione: 15.769.476 euro), cui si aggiungono 676.740 euro di fondi aziendali per un totale pari a 16.446.216 euro. L’obiettivo generale è di rendere compatibile alle esigenze dettate dalla situazione epidemica quanto già esistente in fatto di dotazioni, spazi di lavoro e percorsi.

Sono le Linee di indirizzo per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19 emanate dal Ministero della Salute (in attuazione del’art.2 del D.Lgs. 34/2020) ad aver dettato i criteri della progettazione esecutiva che lascia spazio alla progressiva apertura dei cantieri nei sei ospedali della nostra provincia.

A presentare questa mattina gli sviluppi dei progetti, già stati illustrati nello scorso mese di agosto, erano il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, il Direttore generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia Cristina Marchesi insieme al Direttore Amministrativo Davide Fornaciari e al Direttore del Presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi.

“Si tratta di investimenti di grande importanza per affrontare al meglio l’emergenza, ma che risulteranno strategici anche per la post-pandemia”, ha esordito il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, a nome della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) di cui ha sottolineato “il fondamentale sostegno che, anche in questa occasione, ha saputo fornire all’Ausl grazie all’unità di intenti da parte di tutti gli enti locali”. “Con questi importanti adeguamenti, che per quanto riguarda i Pronto soccorso interesseranno tutti i sei ospedali della nostra provincia, garantiremo massima sicurezza sanitaria e un’assistenza di qualità a tutto il territorio”, ha aggiunto il Presidente Zanni complimentandosi con l’Ausl reggiana “per la capacità di analisi e di progettazione dimostrata ancora una volta, ottenendo finanziamenti superiori alla media regionale”.

“L’Azienda USL di Reggio Emilia è stata chiamata a riorganizzarsi, come tutte le aziende del Servizio Sanitario Nazionale, per fronteggiare possibili emergenze attraverso il potenziamento dei settori sui quali l’epidemia da Covid-19 ha avuto maggiore impatto” ha spiegato Cristina Marchesi, Direttore generale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia “I tempi sono dettati dall’autorità commissariale e noi facciamo tutto quanto è possibile per garantire il rispetto della tabella di marcia”.

Dall’analisi dei dati emersi nella prima ondata pandemica e anche nella seconda è stato rilevato che circa il 5% dei pazienti positivi al virus hanno avuto necessità di ricovero ospedaliero e, di questi, circa il 15% è stato destinato alla terapia intensiva o ad area ad alta intensità di cura per periodi di qualche settimana. Nella fase più complicata dell’epidemia, inoltre, una parte della pressione derivante dalla richiesta assistenziale si è riversata sui Pronto Soccorso ospedalieri con un numero di accessi assai più elevato rispetto agli standard.

L’incertezza sull’andamento della curva epidemica ha reso evidente la necessità di rendere definitive alcune soluzioni provvisorie adottate nella fase emergenziale e di introdurne di nuove, con l’obiettivo di tenere separati e sicuri i percorsi per i pazienti positivi e creare aree di permanenza dedicate a chi è in attesa di diagnosi.

I progetti per la riorganizzazione della rete di Emergenza-Urgenza provinciale

Investimento: 8.157.780 euro

Gli interventi interessano la distribuzione degli spazi e sono accomunati dalla necessità di individuare un punto di pre-triage in corrispondenza della c.d. camera calda, per dividere il flusso dei pazienti: i casi negativi e quelli potenzialmente sospetti. In ciascuna sede è prevista la realizzazione di due accessi: uno per gli approfondimenti in area a pressione negativa, uno per il PS tradizionale in assenza di sintomatologia riconducibile al virus.

In ogni PS quest’impostazione è stata declinata secondo gli spazi disponibili e secondo la vocazione dello stabilimento ospedaliero. Anche gli impianti subiranno un rinnovamento, con particolare attenzione a nuove apparecchiature di trattamento, filtrazione e distribuzione dell’aria secondo sistemi di regolazione automatica.

I principali ampliamenti sono previsti sul Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova e su quello di Guastalla, i due ospedali deputati alla gestione dei pazienti positivi al Covid. Nelle altre sedi, meno sollecitate dalla pressione del virus, si tratterà di modifiche distributive e impiantistiche, queste ultime comunque significative e onerose. Il PS dell’ospedale di Scandiano sarà ampliato con l’assorbimento di spazi ora assegnati ad altri settori. Le modifiche sul PS di Castelnovo ne’ Monti si inseriscono nell’ambito di un progetto di ampliamento già in essere. L’intervento sull’Ospedale San Sebastiano di Correggio vede l’allestimento di una nuova camera calda dedicata al PS, assecondando la vocazione riabilitativa del presidio e la conseguente necessità di preservare la salute dei pazienti trasferiti da altre sedi per evitare improprie commistioni tra questi, fragili e negativi, con quelli potenzialmente positivi in accesso al PS.

Dettagli e costi degli interventi: rete dell’emergenza-urgenza

·           Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: PS generale e pediatrico; investimento: 2.533.580 euro

L’intervento prevede un ampliamento del PS generale pediatrico con la conseguente ristrutturazione interna per consentire la creazione di adeguate aree di attesa e trattamento di pazienti sospetti covid 19, con suddivisione dei percorsi a partire dalla camera calda. Sarà creato anche un pre‐triage. L’area destinata ad accogliere pazienti sospetti è dotata di apposito impianto che garantisce adeguati ricambi aria e pressione negativa.

·           Ospedale di Guastalla: PS generale; investimento: 1.472.540 euro

L’intervento prevede una riorganizzazione del settore e un parziale ampliamento per la creazione di un pre‐triage e la suddivisione dei percorsi a partire dalla camera calda; una parte del PS viene dedicata a pazienti sospetti, con conseguente adeguamento impiantistico per ricambio d’aria.

·           Ospedale di Montecchio Emilia: PS generale; investimento: 805.200 euro

L’intervento prevede una riorganizzazione degli spazi con la creazione di un’area dedicata ai pazienti sospetti dotata di accesso autonomo dalla camera calda. L’area loro dedicata sarà dotata di impianto specifico per garantire adeguato ricambio dell’aria.

·           Ospedale di Castelnovo ne’Monti: PS generale; investimento: 735.660 euro

In questa sede è in corso un progetto di riqualificazione e ampliamento durante il quale è previsto il trasferimento del PS in un’altra area dell’ospedale, allestita provvisoriamente. L’intervento per l’adeguamento per Covid è articolato sia sull’attuale sede – con interventi di minima per creare un’area dedicata ai pazienti sospetti – sia sulla sede del PS provvisorio che sarà operativo entro la fine del 2021. Le tecnologie biomediche saranno installate nell’attuale PS e poi trasferite nel PS provvisorio.

·           Ospedale di Correggio: PS generale; investimento: 1.252.940 euro

L’intervento prevede una riorganizzazione degli spazi con creazione di nuova camera calda di accesso. Viene realizzata un’area dedicata con ingresso autonomo per la gestione dei pazienti sospetti che sarà dotata di impianto dedicato per garantire adeguati ricambi aria e pressione negativa.

·           Ospedale di Scandiano: PS generale; investimento: 1.357.860 euro

L’intervento prevede una riorganizzazione complessiva degli spazi con la creazione di un’area dedicata ai pazienti sospetti con accesso autonomo dalla camera calda. L’area dedicata sarà dotata di impianto apposito per garantire adeguati ricambi aria e pressione negativa.

 

I progetti per l’area intensiva e semi-intensiva

Investimento: 8.288.436 euro

Gli interventi tendono a riorganizzare le assegnazioni di posti letto delle aree intensiva e semi-intensiva, con dotazioni impiantistiche idonee a supportare le apparecchiature per la ventilazione e il monitoraggio. L’intento è di rendere fruibili i posti letto sia in regime ordinario che in regime di trattamento infettivologico per alta intensità di cura, con particolare attenzione agli impianti di condizionamento e di ricambio d’aria.

L’obiettivo che l’Ausl di Reggio Emilia ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna è di raggiungere nei settori terapia intensiva e semi-intensiva la dotazione, rispettivamente, di ulteriori 12 posti letto e complessivamente di 37 posti letto, 19 dei quali convertibili in terapia intensiva.

Questa dotazione permetterà di affrontare un’eventuale presenza di infezioni virali protratta nel tempo e utilizzare una parte delle degenze per il pieno recupero degli spazi per le attività chirurgiche che, nei mesi del picco epidemico, è stato necessario sospendere.

Al temine di questi interventi, l’AUSL di Reggio Emilia disporrà ufficialmente di 32 posti letto di terapia intensiva (24 al S. Maria Nuova, 6 a Guastalla, 2 a Castelnovo ne’ Monti) e 37 posti letto di terapia semi-intensiva:

  • 15 posti letto in Pneumologia al Santa Maria Nuova (4 dei quali già esistenti), di cui 6 convertibili in intensiva;
  •           6 posti letto già esistenti presso l’Arcispedale di fianco alla terapia intensiva, di cui 3 convertibili in intensiva;
  •           10 posti letto presso la Medicina d’urgenza del SMN, di cui 4 convertibili in intensiva;
  •           6 posti letto presso l’Unita Internistica Multidisciplinare di Guastalla, tutti convertibili in intensiva.

Dettagli e costi degli interventi: potenziamento dei settori di assistenza semi-intensiva e intensiva degli ospedali di Reggio Emilia e Guastalla

 

·           Settore assistenza intensiva

Investimento: 3.681.350 euro

Il progetto prevede la realizzazione di ulteriori 12 posti letto di terapia intensiva al Santa Maria Nuova (3° piano corpo D) attraverso la conversione di altrettanti posti letto di terapia semi-intensiva i quali saranno trasferiti in un attiguo settore di prossimo allestimento (4° piano corpo D, adiacente al futuro blocco operatorio).

 

·           Settore assistenza semi-intensiva

Medicina D’Urgenza Santa Maria Nuova: investimento 1.675.182 euro

Il progetto prevede il rifacimento impiantistico per la trasformazione di 10 posti letto da degenza ordinaria a degenza semi-intensiva, con 4 posti convertibili all’occorrenza in assistenza intensiva. Nel reparto è già presente un’area con 4 posti letto di alta intensità che sarà oggetto di intervento per la sola parte impiantistica.

 

Pneumologia Santa Maria Nuova: investimento 1.815.970 euro

Il progetto prevede il rifacimento impiantistico per la trasformazione di 11 posti letto da degenza ordinaria a degenza semi-intensiva portando la dotazione a 15 posti complessivi, 6 dei quali convertibili in degenza intensiva. Nel reparto è già presente un’area con 4 posti letto di alta intensità che non necessita di adeguamenti.

 

Unità Internistica Multidisciplinare Ospedale Guastalla: investimento 1.115.934 euro

È prevista la trasformazione di 4 stanze di degenza ordinaria in due stanze da 3 posti letto ciascuna di semintensiva, convertibili per terapia intensiva. Nel reparto interessato dall’intervento sono già presenti 9 posti letto di alta intensità non soggetti a modifiche strutturali ma solo ad adeguamento impiantistico per garantire un sufficiente ricambio d’aria e la pressione negativa.