Il consuntivo 2020 è segnato dalla straordinarietà dell’emergenza Covid-19 che ha interessato la programmazione e la gestione degli ultimi due anni accademici. L’Università di Bologna ha risposto all’emergenza pandemica, accrescendo il proprio impegno finanziario soprattutto a favore degli studenti.
Nell’anno accademico 2020/2021 il numero di iscritti ha superato 85 mila studenti, con oltre 27.000 nuovi immatricolati. Rispetto al 2015/2016, le nuove immatricolazioni sono cresciute complessivamente del 20%, con +28% di quelle da fuori regione e +36% dall’estero. Nonostante questa forte crescita, migliora la regolarità degli studi, si riducono gli abbandoni tra il primo e il secondo anno e crescono i laureati. Anche gli immatricolati al dottorato di ricerca e alle scuole di specializzazione registrano una crescita molto significativa, passando da 764 nel 2015 a 1.440 nel 2020.
Gli studenti e le studentesse con esonero parziale o totale delle contribuzioni studentesche hanno superato le 44.000 unità a fronte delle 15.300 del 2015/2016 (nello stesso arco temporale gli esoneri totali sono passati da 9.788 a 22.684).
Sul piano economico patrimoniale, il bilancio 2020 crea solide basi per affrontare responsabilmente le sfide e le incertezze che si presenteranno in futuro come conseguenza dell’impatto di Covid-19 sull’economia, sul lavoro e sulla società.
Lo stato patrimoniale continua a segnare un significativo aumento, passando da 1,2 miliardi del 2019 a 1,4 miliardi di euro, con una crescita del Patrimonio netto liberamente disponibile. Il risultato economico è positivo, ma inferiore a quello fatto registrare negli scorsi anni, attestandosi a 4,3 milioni di euro, come conseguenza soprattutto del miglioramento della capacità di programmazione in sede di bilancio preventivo, che riduce il meccanismo contabile delle economie, liberando risorse a favore dei processi decisionali di ateneo.
Per la prima volta dal 2014 l’assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) è risultata in crescita in termini assoluti, raggiungendo l’importo di 445 milioni di euro, il cui aumento è dovuto principalmente alle assegnazioni a destinazione vincolata. Gli indicatori della quota premiale (6,19% vs 6,14%) e il peso di costo standard (5,48% vs 5,45%), calcolati in rapporto al totale degli atenei italiani, registrano un miglioramento rispetto allo scorso anno.
Il 2020 fa registrare un’ulteriore crescita nella capacità di attrazione di fondi per la ricerca, superando la cifra record di 106 milioni da bandi competitivi (prevalentemente europei) e circa 29 milioni da ricerca commissionata. Rispetto al 2015, le entrate proprie per la ricerca sono sostanzialmente raddoppiate, passando da 71 milioni a 135 milioni.
L’esercizio 2020 segna anche il consolidamento della crescita del personale, con un significativo aumento in termini economici di +3,7 milioni di euro rispetto al 2019. Il totale del personale in servizio, a tempo determinato e indeterminato, ha raggiunto le 5.796 unità, con un aumento di 31 unità rispetto all’anno precedente. In particolare, rispetto al 2015, il personale docente e ricercatore cresce con un saldo netto positivo di 73 unità (al netto di 250 posizioni di RTDB aggiuntive da piani straordinari in corso di reclutamento). Sempre rispetto al 2015, il personale tecnico amministrativo a tempo indeterminato cresce di 69 unità e si riduce drasticamente il personale a tempo determinato che passa da 292 unità nel 2015 a 93 unità nel 2020.
Il saldo complessivo del personale tecnico amministrativo a tempo indeterminato e determinato, rispetto al 2015, è in riduzione di 130 unità, prevendendo che venga colmato nel corso dell’anno per effetto della programmazione deliberata in misura pari a circa il doppio del turnover. Il complesso dei fondi accessori integrativi e benefit a favore del personale tecnico amministrativo aumenta, nel 2020, a 17,5 milioni, a fronte dei 14 milioni del 2015.
I costi della gestione corrente si riducono complessivamente di 0,9 milioni di euro, con un significativo decremento dei costi di gestione degli immobili e delle utenze, anche per effetto del periodo di chiusura forzata da Covid-19. A fronte della riduzione dei costi di gestione degli spazi, l’Ateneo ha continuato a intervenire sulla manutenzione degli immobili, non solo attraverso la manutenzione straordinaria su beni di terzi e di proprietà, ma anche attraverso un significativo incremento di costi per manutenzione ordinaria (+1,3 milioni di euro).
Nell’ambito della gestione corrente, i costi per sostegno agli studenti crescono complessivamente di 4,7 milioni di euro.