L’episodio è di qualche giorno fa: al liceo Formiggini di Sassuolo, durante l’ora di educazione civica si parla di discriminazioni e, su richiesta degli studenti, di DDL Zan. Il primo a intervenire sulla stampa locale, stigmatizzando la lezione e parlando di “pagina nerissima” per la scuola, è l’assessore all’istruzione del comune di Sassuolo. A questo primo intervento, assolutamente fuori luogo, si aggiunge ieri quello del sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso. E anche nel caso del sottosegretario, i toni sono inaccettabili e intimidatori: si parla di tentativo di “manipolare gli studenti”, di “indottrinamento” e, addirittura, di strategia per trasformare la scuola in un centro di propaganda della teoria gender. A Sasso fa subito eco il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano, che minaccia un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione e richiede, con toni intimidatori, che vengano fuori subito “i nomi e i cognomi dei responsabili”.

In una nota congiunta FLC CGIL Nazionale, FLC Emilia Romagna e FLC Modena, definiscono questi interventi della politica “gravi e inaccettabili”.

“Quello che troviamo estremamente preoccupante – si legge nella nota – oltre ai toni inquisitori, sono le intimidazioni e le minacce, neppure troppo velate, contenute nelle dichiarazioni dei due esponenti politici. La scuola è per sua natura luogo di confronto, discussione, approfondimento e se si limitasse a somministrare asetticamente nozioni, verrebbe meno al fondamentale ruolo di soggetto che fa maturare la coscienza critica delle ragazze e dei ragazzi”.

Invocare interventi, provvedimenti, sanzioni – continua la nota- parlare di “inciviltà educativa”, di “tentativi di manipolazione”, equivale ad agire forme di intimidazione verso tutto il personale docente, quasi a significare che ogni argomento affrontato debba ottenere il placet del potere politico. Tutto questo per noi è grave ed inaccettabile perché interviene sul principio costituzionale della libertà di insegnamento”.

“Come abbiamo detto in altre occasioni- chiosano le tre organizzazioni- la scuola non può essere luogo di contesa e di speculazione politica. E quando lo diventa, come in questo caso, ci troviamo davanti a un gran brutto segnale di pericolo per la libertà e la democrazia”.

“Ci sembra evidente che la Lega stia utilizzando questo episodio, costruito sul nulla, per finalità puramente politiche: l’intervento contestato, infatti, ha visto l’utilizzo di slide e filmati pubblicati e messi a disposizione degli studenti, accessibili quindi anche alle famiglie e agli altri docenti.

Si tratta quindi di una montatura che usa la scuola per finalità politiche. Serve onestà intellettuale nell’affrontare temi di grande sensibilità e impatto civile e sociale. Per questo ci aspettiamo una decisa smentita dai diretti interessati oltre che un intervento del Ministro, che solleciti un passo indietro, come segnale di attenzione e di maturità politica.  Ciò rappresenterebbe anche un contributo importante alla serenità di chi vuol continuare ad esercitare il proprio ruolo con la libertà che la Costituzione garantisce”.

“Per quanto ci riguarda invece – concludono i sindacalisti- esprimiamo la nostra solidarietà, vicinanza e sostegno all’insegnante e a tutto il personale della scuola per l’attacco strumentale ricevuto”.