I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari del Comando Provinciale
della Guardia di Finanza in servizio presso l’aeroporto di Bologna, hanno intercettato due
cittadine russe in arrivo nello scalo aeroportuale da Mosca con al seguito 6 cuccioli, 4 cani e
2 gatti. In un primo momento la documentazione esibita, ovvero i passaporti degli animali trasportati come animali da compagnia è apparsa genuina, ma valida solo per transazioni con finalità “non commerciale”. I successivi approfondimenti hanno invece permesso di individuare un traffico illecito di animali, finalizzato alla successiva commercializzazione attraverso acquisti avvenuti on-line su siti internet dedicati.
L’introduzione dichiarata “non commerciale” di animali da compagnia, oltre alle ripercussioni sull’evasione dei diritti di confine e conseguente contrabbando amministrativo, permette, a chi la pone in essere, di introdurre l’animale evitando di fornire garanzie sanitarie supplementari come il necessario rispetto dei requisisti sanitari dell’allevamento di partenza e il “by-passare” la visita veterinaria dell’animale.
Infatti, gli ulteriori accertamenti, svolti unitamente ai veterinari del Ministero della Salute del posto di controllo frontaliero, hanno consentito di accertare che due dei cuccioli erano in età inferiore a quella consentita per la vendita, comportando un ulteriore violazione prevista dalle norme di legge che regolano la materia.
Le due donne sono state deferite a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria e dovranno
versare i diritti dovuti su oltre 10.000 euro di dazi non dichiarati.
I cuccioli, una volta accertato il loro stato di salute dalle autorità sanitarie, sono stati
sequestrati e affidati in giudiziale custodia.
Il commercio illegale di animali costituisce fonte di grossi introiti per i contrabbandieri che
riescono a rivenderli a prezzi decuplicati rispetto ai paesi di origine, pertanto proseguono le
volte ad individuare anche i potenziali acquirenti che concorrono ad alimentare l’illecito
traffico.