ROMA (ITALPRESS) – E’ stato raggiunto in Consiglio dei ministri l’accordo tra i partiti della maggioranza sulla sulla riforma della Giustizia predisposta dalla ministra Cartabia. Dopo unlunga trattativa, sono state superate dunque le perplessità del M5s circa l’improcedibilità sul reato di aggravante mafiosa nel processo penale. Rispetto al testo approvato due volte all’unanimita’ dal governo, si introducono alcune novita’ tra cui: rispetto al testo approvato
due volte all’unanimita’ dal governo, si introducono alcune novita’ tra cui: si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi; si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalita’ di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessita’ del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessita’ delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga puo’ essere disposta per non oltre due anni.
La riforma, ha commentato il segretario PD Enrico Letta, “ci avvicina all’Europa e fa compiere grandi avanzamenti in termini di modernità ed efficacia”. “Cartabia ha trovato il giusto equilibrio per superare la riforma precedente senza scadere nell’impunità. Ci siamo spesi per l’accordo. Ne siamo contenti”, ha aggiunto Franceschini. “La riforma del processo penale approvata oggi in Cdm nonostante le minacce dei grillini è un primo passo, le firme per i Referendum di Lega e Partito Radicale diventano ancora più importanti, garanzia che il Parlamento non perderà altro tempo. Anche questo weekend più di 1.000 gazebo in tutta Italia”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. “Il caro estinto è la riforma Bonafede che da stasera non c’è più. Non si può essere più imputati a vita. La riforma è una piccola parte, c’è ancora un lavoro lunghissimo da fare, ma ora abbiamo archiviato la Bonafede”, ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
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