I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto e delle Stazioni di San Giorgio di Piano e Castello d’Argile, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, Dott.ssa Roberta Dioguardi, nei confronti di un 44enne italiano indagato per rapina, sequestro di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Il provvedimento è stato emesso su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Bologna, Dott.ssa Gabriella Tavano che ha coordinato le indagini dei militari.

La mattina del 19 maggio 2021, un uomo travisato con un berretto e una mascherina chirurgica, entrò nel centro ortopedico “Ottobock” di San Giorgio di Piano e dopo aver minacciato le due dipendenti, s’impossessò di 650 euro in contanti, una carta di credito di proprietà dell’azienda ortopedica e una borsa di una delle due vittime, contenente uno smartphone, le chiavi di un’automobile, 150 euro, dei documenti, due bancomat e una carta di credito prepagata. Prima di darsi alla fuga e garantirsi l’impunità del delitto, l’indagato chiuse a chiave nel bagno del negozio le due dipendenti che riuscirono a liberarsi solo sfondando la porta.

Nove giorni dopo, un altro rapinatore, travisato con una mascherina chirurgica e gli occhiali da sole, perpetrò una rapina simile al “Conad” di Castello d’Argile, minacciando la cassiera con un cacciavite per costringerla a dargli il denaro contenuto nella cassa del supermercato.

Analizzando il modus operandi del rapinatore in azione e osservando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dei locali che aveva rapinato, i militari lo hanno identificato nella stessa persona, un 44enne italiano, nato a Ferrara e residente in Provincia di Bologna. L’indagato, già sottoposto all’affidamento in prova al servizio sociale come misura alternativa al carcere, scaturita da reati in materia di droga che aveva commesso in precedenza, è stato arrestato dai Carabinieri e tradotto in carcere, come disposto dal G.I.P.