“La chiusura dell’impianto di Sassuolo per il conferimento di potature e sfalci rappresenta un doppio danno: dal punto di vista ambientale, perché ogni impresa di giardinaggio e ogni privato dovrà spostarsi nell’impianto di via Caruso a Modena e dal punto di vista economico e del tempo per le nostre imprese del settore, che si trovano costrette a fare molteplici giri dal distretto ceramico a Modena, anche con carichi molto piccoli. Onestamente la decisione di Hera mette in difficoltà gli operatori del settore e si dovevano cercare soluzioni alternative: ne abbiamo parlato con i sindaci del territorio e saremo al loro fianco per cercare di ripristinare la situazione precedente o nel trovare un’altra soluzione”.

Il Gruppo Giardinieri Lapam non ha dubbi: la decisione di chiudere l’impianto di via Regina Pacis a Sassuolo comporterà disagi, aggravi di spesa e un peggioramento ambientale, in attesa che qualche privato (che già si sta muovendo) intervenga aprendo una nuova area di stoccaggio di potature, sfalci e ramaglie: “Già il fatto che queste vengano considerati rifiuti è quanto meno discutibile – riprende il Gruppo Giardinieri Lapam – ma la nuova legge dice così e ci stiamo muovendo a livello nazionale per migliorarla. Quello che vogliamo però rimarcare è l’assurdità di questa decisione di Hera che ha preso questa decisione. Non dimentichiamo che questo materiale non può nemmeno essere stoccato in attesa di conferirlo in un secondo momento, proprio a causa dello status di rifiuto, e dunque i viaggi da e verso Modena si moltiplicheranno, con le relative emissioni in una zona già pesantemente inquinata. Prendiamo atto con soddisfazione della presa di posizione da parte del Sindaco di Fiorano, Francesco Tosi, e auspichiamo che venga accolta anche dagli altri colleghi del distretto. Noi siamo disponibili a sostenere la richiesta a Hera affinché torni sui suoi passi e ripristini l’area di via Regina Pacis a Sassuolo”.