Nuovi problemi per un 30enne residente nel reggiano che, denunciato dai carabinieri di San Polo d’Enza per una serie di gravi condotte maltrattanti nei confronti dell’ex moglie, peraltro invalida al 100%, è finito nuovamente nei “guai”. Sebbene infatti il Tribunale di Reggio Emilia a gennaio di quest’anno gli avesse imposto l’allontanamento da casa, il divieto di avvicinamento e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, l’uomo ha violato in maniera reiterata il provvedimento cautelare emesso nei suoi confronti, continuando a perseguitare l’ex moglie attraverso l’invio di messaggi, anche vocali, e continue telefonate mute in spregio al provvedimento cautelare che gli vietava di comunicare con lei.

Episodi, quelli denunciati dalla vittima e riscontrati dai carabinieri di San Polo d’Enza, che sono stati segnalati alla Procura reggiana che ha chiesto ed ottenuto dal giudice del tribunale di Reggio Emilia un inasprimento del misura cautelare. Il 30enne è infatti stato sottoposto agli arresti domiciliari e per questo motivo arrestato dai carabinieri di San Polo d’Enza. L’uomo era finto nei guai lo scorso mese di gennaio in quanto, dalle risultanze investigative dei carabinieri di San Polo d’Enza, era emerso come la donna – una 38emme reggiana invalida al 100% – dal 2015 era sottoposta a costanti vessazioni fisiche e morali. Condotte violente che avevano visto la donna ricorrere in più di una occasione alle cure presso il competente ospedale, come accertato dai carabinieri che hanno condotto le indagini. Gravi episodi quelli denunciati dalla donna che riscontati dai militari in forza alla stazione di San Polo d’Enza avevano visto l’uomo essere sottoposto alla misura cautelare dell’allentamento da casa e dei divieti di avvicinamento e di comunicazione con la donna. Provvedimento che pare non essere bastato per arginare la condotta persecutoria del 30enne che ora è  finito in manette in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari.