Umberto Tirelli, fotografia e caricatura di Joan Crawford

Da Vittorio Emanuele III e Francesco Giuseppe a Churchill e Stalin, passando per i più grandi attori del cinema hollywoodiano come Joan Crawford e Charlie Chaplin e i divi italiani come Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, senza dimenticare i politici locali e i grandi borghesi di Modena e Bologna. Sono pochi i potenti e i famosi della prima metà del Novecento che non siano stati osservati dallo sguardo acuto e ironico e tratteggiati dalla matita irriverente di Umberto Tirelli, uno dei maestri della caricatura del primo Novecento, che riuscì a imporsi a livello nazionale ed europeo.

A 150 anni dalla nascita, il Museo civico di Modena celebra l’artista modenese con la mostra “Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita” che espone 230 opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini, e inaugura sabato 18 dicembre nel complesso di San Paolo. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 25 aprile 2022, è curata da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani e approfondisce la centralità dell’artista che fece della caricatura il suo unico e imprescindibile mezzo di espressione. Intrecciando arti visive e spettacolo, Umberto Tirelli ha interpretato il più grande “teatro della vita” nella sua eterogeneità, offrendo una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti, delle sfaccettature più nascoste dell’animo umano e delle forme di potere, anche nei loro aspetti più deteriori. Attraverso la sua multiforme produzione, ha messo sotto la lente della satira la borghesia e l’establishment locale e nazionale, nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda guerra mondiale, fino alle tensioni che hanno segnato l’inizio della Guerra fredda e gli albori del primo boom economico.
Umberto Tirelli, figura tra le più originali dell’ambiente artistico-letterario modenese negli anni della Belle Epoque, nel 1900 fu il fondatore di “Il duca Borso”, il più importante giornale umoristico cittadino che dava grande spazio alle caricature delle più note personalità cittadine. Trasferitosi nel 1908 a Bologna (dove morirà nel 1954) collaborò con le testate satiriche della città e con Il Resto del Carlino, e nel pieno della Grande Guerra, con l’amico editore Angelo Fortunato Formiggini pubblicò “I protagonisti”, una cartella contenente le sferzanti caricature dei reali e dei capi di Stato coinvolti nel conflitto che furono esposte a Londra, Liverpool e Chicago. Nei primi anni Venti crea il Teatro nazionale delle Teste di legno, un’originale forma di teatro di burattini caricaturali di grandi dimensioni che hanno come soggetto i maggiori personaggi del tempo, dalla cultura alla religione allo spettacolo. Dagli anni Trenta e Quaranta si dedica agli allestimenti scenici, carri allegorici e tiene una rubrica sul Resto del Carlino nella quale pubblica le sue illustrazioni caricaturali.

 

IL “TEATRO NAZIONALE DELLE TESTE DI LEGNO”

Il “Teatro nazionale delle Teste di legno”, l’originale invenzione che Umberto Tirelli realizzò negli anni Venti del Novecento, è il cuore dell’esposizione che sarà allestita dal 18 dicembre nel complesso del San Paolo.

Alto oltre sei metri e completo di scenografie, questo straordinario manufatto, recuperato da una vecchia soffitta, caso unico di teatro animato da burattini caricaturali di grandi dimensioni, viene esposto al pubblico per la prima volta a un secolo esatto dalla sua creazione, avvenuta con l’intento di diffondere, attraverso spettacoli teatrali pensati per gli adulti, la consapevolezza di un tempo segnato da inquietudini, populismi, e ambizioni che dal fascismo hanno condotto fino alla Seconda guerra mondiale. I burattini raffigurano i più noti esponenti della politica, del costume e della cultura nazionale del periodo, tra i quali papa Benedetto XV, Giovanni Giolitti, Giosuè Carducci, Giacomo Puccini, Benito Mussolini, fino alle maschere della Commedia dell’arte e a Sandrone.

Il Teatro nazionale delle teste di legno è il punto focale del percorso espositivo, nell’allestimento progettato dalla facoltà di Architettura di Bologna con il coordinamento di Matteo Agnoletto, in collaborazione con Leo Piraccini e Matteo Giagnorio. Il percorso prende il via dallo studio dell’artista, ricostruito nella ex chiesa di San Paolo, con gli arredi disegnati da lui stesso, i libri, le riviste, gli oggetti e gli strumenti di cui si circondava e che narrano il metodo di lavoro e la personalità esuberante di Tirelli.

E, sempre in San Paolo, a completare la rassegna, sono in programma una serie di iniziative collaterali, come spettacoli di burattini e laboratori didattici, oltre alla possibilità di assistere in diretta al restauro dei burattini.

Ad accompagnare l’esposizione un catalogo pubblicato, con il contributo di Assicoop, per Sagep editori di Genova, con contributi di Stefano Bulgarelli, Fabio degli Esposti, Giacomo Pedini, Rinaldo Rinaldi, Cristina Stefani, Giuseppe Virelli.

La mostra “Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita” sarà visitabile dal 19 dicembre e per tutte le feste natalizie, fino al 6 gennaio, dal martedì al venerdì, dalle 15 alle 19, e il sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Dall’8 gennaio al 25 aprile, la mostra si potrà visitare il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro (ridotto 4 euro).