Ha posto in vendita una Smart con una postilla che si è rivelata essere uno specchietto per le allodole: ovvero la consegna a domicilio dell’auto venduta con un supplemento di 150 euro da pagare all’atto della consegna. In questo modo un giovane trevigiano – grazie ad una piattaforma online e l’inserzione esca associata a un contatto telefonico e un iban bancario –  ha raggirato un reggiano facendogli credere di avergli venduto l’auto, con tanto di contratto inviato alla mail dell’acquirente e richiesto indietro con la firma. Tutto apparentemente regolare ma quando sul conto del venditore è stato accreditato l’importo richiesto alla vendita è corrisposta la consegna dell’autovettura. Prima di sparire nel nulla indicava all’acquirente un’altra data di consegna che ovviamente non rispettava.

Una vero e proprio filibustiere il 23enne trevigiano scoperto dai carabinieri della stazione di Quattro Castella che l’hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di truffa. La vittima, un 42enne abitante a Quattro Castella, con l’intento di acquistare un’autovettura ha risposto ad un annuncio su di una nota piattaforma relativo alla vendita di una Smart commercializzata a 1.500 euro poi divenuti 1.850 euro in quanto il truffatore ha incluso i costi del passaggio di proprietà e della revisione dell’autovettura. Tutto apparentemente regolare con tanto di contratto pervenuto all’acquirente e rispedito sottoscritto al venditore. La consegna era stata concordata al domicilio dell’acquirente con il supplemento di ulteriori 150 euro da pagare però all’atto della consegna: uno specchietto per le allodole per rendere probabilmente più credibile la compravendita. Inviati i soldi i contatti si sono affievoliti se non per ottenere un’altra data di consegna non essendo stata rispettata la prima.

Non riuscendo più a contattare il venditore la vittima si è presentata ai carabinieri della stazione di Quattro Castella formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri i militari indirizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa e con questa ipotesi il 23enne è stato denunciato.