Rispondevano ad inserzioni online e, fingendosi interessati all’acquisto, svuotavano i conti correnti dei malcapitati inserzionisti proponendo loro pagamenti immediati attraverso postazioni ATM. Grazie a una complessa attività investigativa avviata a fine ottobre a seguito della denuncia dell’ennesima vittima che, attraverso artifizi e raggiri, era stata indotta ad effettuare due ricariche per un importo complessivo di circa 270 euro, i carabinieri di San Polo d’Enza avevano arrestato nel bresciano due fratelli di 26 e 20 anni, residenti a Rezzato, finiti in manetta con l’accusa di concorso nel reato continuato di utilizzo indebito di carte di credito. Ora la posizione dei due fratelli bresciano si è aggravata.

Negli sviluppi investigativi, infatti, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno accertato come i due fratelli, servendosi di 6 carte postepay intestate a terzi, compivano molteplici operazioni di prelievo e ricarica verso altre carte volte ad ostacolare la provenienza delittuosa della somma complessiva di circa 4.000 euro, provento di due truffe consumati ai danni di una 47enne bolognese e una 23enne bresciana, vittime anche loro della cosiddetta “truffa al contrario” che le ha viste, anziché ricevere i soldi per vendite da loro effettuate online, ritrovarsi il conto svuotato.

Ai due fratelli i carabinieri di San Polo d’Enza erano giunti, grazie anche al supporto dell’Ufficio Antiriciclaggio di Poste Italiane, attraverso l’individuazione degli ATM degli Uffici Postali maggiormente utilizzati per le operazioni di riscossione dei proventi delittuosi. Circostanza che ha visto i militari sampolesi attuare, in trasferta, un mirato servizio in borghese nel corso del quale avevano sorpreso in flagranza di reato i due che, presso un ATM postale di un comune della provincia di Brescia, effettuavano prelievi per un importo totale di 2.240 euro, provento di un’altra truffa ai danni dell’ennesima ignara vittima che aveva ricaricato inconsapevolmente le carte elettroniche in uso ai truffatori. Nel corso dell’attività, i carabinieri di San Polo d’Enza hanno posto sotto sequestro carte PostePay rinvenute nella disponibilità degli indagati. Postepay che attraverso ulteriori accertamenti sono risultate essere utilizzate anche per riciclare i proventi delle truffe, circostanza per cui i due sono stati denunciati anche per il reato di riciclaggio.