Da un lato IFOA, ente di formazione professionale attivo nel nostro territorio da 50 anni, e dall’altro il Comune di Reggio Emilia. Due progetti nati in momenti e contesti differenti si sono fusi allo scopo di condividere visioni del territorio e proposte concrete per superare insieme la crisi sociale, costruire opportunità di crescita, di sviluppo sostenibile e generatività, focalizzando l’attenzione innanzitutto sul fenomeno crescente dei working-poor, “nuovi poveri” da e di lavoro.

Il 18 febbraio, presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, si è tenuto l’incontro conclusivo del corso di formazione sviluppato da IFOA all’interno del progetto europeo FOCUS (Forward LOoking SoCial EUrope Skills – Formazione sulle competenze del futuro in ambito sociale), i cui risultati sono stati presentati ad una giuria composta da esperti e rappresentanti del Comune di Reggio Emilia ed in particolar modo del Patto di contrasto alle nuove povertà di tra cui Daniele Marchi, Assessore a Bilancio e Welfare, Marco Melegari, Dirigente dell’Agenzia Regionale per il lavoro area territoriale di Modena e Reggio Emilia, Luisa Sironi, Responsabile Ufficio di Piano del Comune di Reggio Emilia  e Paolo Pezzana, Welfare & Social Innovation Consultant.

Scopo del corso, condiviso appunto all’interno del  Patto di contrasto alle nuove povertà del Comune di Reggio Emilia,  quello di formare personale qualificato e capace di affrontare le sfide future nell’ambito sociale, fornendo poi una cornice dentro la quale co-programmare e co-progettare misure per il contrasto alle nuove povertà, sostegno alle persone più fragili e vulnerabili della società e promuovere un’economia sociale e sostenibile.

“Se non l’unico, quello del 18 febbraio, è stato uno dei pochi hackathon nell’ambito del contrasto alle povertà realizzati finora. Tante le idee uscite dal confronto tra enti di formazione, associazioni datoriali, sindacati, agenzie per il lavoro, centri per l’impiego e terzo settore. Una giornata, quella di venerdì, che ha dato vita a proposte concrete e operative da poter realizzare in modo integrato a partire da domani”, così Daniele Marchi, Assessore al Bilancio e al Welfare del Comune di Reggio Emilia, che aggiunge “grazie a questa iniziativa generativa, messa a disposizione da IFOA, il territorio ha potuto sperimentare una metodologia innovativa per la creazione di nuove misure per rispondere ai nuovi bisogni emergenti nella comunità, soprattutto nell’immediato post pandemia, in una logica già strettamente connessa e sinergica”.

Il Direttore Generale di IFOA, Umberto Lonardoni, conclude: “IFOA è lieta di aver messo a disposizione un progetto europeo, nella fattispecie FOCUS, insieme alle proprie metodologie e contenuti, per creare un vero e proprio laboratorio sperimentale, in cui il Patto di contrasto alle nuove povertà del Comune di Reggio Emilia ha potuto concretamente lavorare alla costruzione delle future professionalità del terzo settore”.

Nel 2020 IFOA entra come partner, insieme ad altri 3 paesi (Romania, Austria e Danimarca), in un progetto dell’Unione Europea dal titolo FOCUS (Forward LOoking SoCial EUrope Skills – Formazione sulle competenze del futuro in ambito sociale) con l’obiettivo di stilare un inventario delle competenze necessarie per lavorare in area sociale in ottica 2030 e creare un percorso formativo rivolto ai responsabili delle risorse umane e coordinatori di attività in area sociale per renderli consapevoli della necessità di formare personale qualificato e capace di affrontare le sfide future.

Quasi contemporaneamente il Comune di Reggio Emilia lavorava su un altro fronte, seppur strettamente interconnesso con le tematiche trattate da FOCUS dando vita, nel 2021, al Patto di contrasto alle nuove povertà in cui, tra l’altro, IFOA stessa è tra i soggetti firmatari insieme ad Enti, istituzioni, parti sociali, datoriali e sindacali e rappresentanti del terzo settore.

E poi è intervenuta la generatività, la capacità di trasformare quanto già presente ad una nuova visione, una nuova lettura delle questioni sociali. Le due iniziative si intersecano e il corso viene condiviso all’interno del Patto, creando così una cornice dentro la quale co-programmare e la co-progettare misure per il contrasto alle nuove povertà, sostegno alle persone più fragili e vulnerabili della società e promuovere un’economia sociale e sostenibile.