Il Gran Pino per Cavriago e i suoi abitanti non è solo il cedro (Cedrus atlantica) di oltre 30 m di altezza che svetta vicino al Sagrato della Chiesa di San Terenziano ma è anche il protagonista di racconti, storie e aneddoti.

E’ stato quindi accolto con estrema soddisfazione il finanziamento che il Comune ha ottenuto per la manutenzione straordinaria di questa pianta. Perché manutenere significa prendersi cura, letteralmente tenere per mano. E quando la manutenzione deve essere fatta su una pianta così preziosa sotto tutti i punti di vista, il finanziamento e la programmazione dei lavori sono fondamentali. Non ci si limiterà infatti alla rimozione dei rami secchi e al diradamento della chioma dove necessario, ma verrà sistemata tutta l’area intorno.

I lavori inizieranno lunedì 14 marzo con l’obiettivo di dare respiro alle radici del Gran Pino. Verranno rimossi giochi, panchine e la recinzione, questo permetterà alla ditta specializzata in arboricoltura alla quale saranno affidati i lavori, di effettuare il decompattamento dell’area per migliorare la qualità del suolo nel quale affondano le radici. Successivamente inizieranno i lavori di rimonda del secco e la prima riforma della chioma. Gli esperti potatori, in tree-climbing, saliranno sul Gran Pino: questa tecnica consente di effettuare un lavoro di grandissima precisione e rispetto di un monumento verde come è il nostro grande gigante. La prima parte dei lavori si concluderà con la cippatura di tutto il materiale di risulta della potatura che verrà distribuito sotto il Cedro, nell’area di rispetto delle radici per ridare al terreno ciò che in un ambiente naturale si trasformerebbe in nutrimento per la pianta stessa.

In un secondo momento verrà impiantata una nuova recinzione di pregio per delimitare l’area di rispetto delle radici e ridurre di calpestio, inoltre sarà montato un cartello esplicativo dove, secondo le norme regionali, sarà raccontata la storia e le caratteristiche della pianta.

L’intervento di manutenzione straordinaria per il nostro Gran Pino e ripristino dell’area circostante, per il 2022, ha ricevuto un finanziamento di circa 12.000 € dal Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della montagna della Regione Emilia Romagna.

I lavori verranno documentati con foto e riprese video che verranno poi pubblicati sugli strumenti di comunicazione del Comune di Cavriago.

 

IL GRAN PINO E I CAVRIAGHESI

I bambini della scuola primaria Rodari hanno inventato anni fa una storia sul Gran Pino raccolta poi dal maestro Giuseppe Caliceti. Lo stesso Caliceti nella Guida Narrativa di Cavriago racconta che fa mostra di sé questo maestoso e secolare albero a Cavriago “da prima che l’Unione Sovietica donasse a Cavriago il busto di Lenin, uno dei pochi alberi monumentali non autoctono che la Regione Emilia Romagna ha creduto fosse opportuno proteggere. Sicuramente l’unico Cedro dell’Atlante della provincia reggiana che, come dice il nome stesso, proviene dalla catena dell’Atlante in Africa.

Chissà come avrà fatto un albero africano ad arrivare fino a Cavriago? E chissà come mai, continua a chiedersi il maestro Caliceti, di tanti luoghi che esistono al mondo, ha deciso di mettere radici proprio lì? E non solo, come si dice in paese, in così tanto tempo nessun abitante di Cavriago gli ha mai detto di tornarsene al suo paese, ma soprattutto è diventato patrimonio di tutti.

Anche Massimo Zamboni nella sua ultima opera “La trionferà” racconta come cartelli di protesta fossero stati appesi tra i rami del Gran Pino così da essere visibili a tutti, poiché non c’è cavriaghese che passando dalla piazza non dia un’occhiata a quel vegliardo.