È stato eseguito nei giorni scorsi il primo prelievo di cornee nel Distretto di Mirandola al domicilio del donatore, un uomo di 66 anni seguito dal Servizio di Assistenza Domiciliare (SADI) di Mirandola. L’intervento, che storicamente viene eseguito in ospedale mentre in questa occasione – per la prima volta nel mirandolese – si è svolto al domicilio, è stato reso possibile dalla grande sinergia attuata tra i diversi servizi dell’Azienda USL di Modena, oltre che ovviamente dalla sensibilità della famiglia.

A seguito del decesso, gli operatori del SADI hanno raccolto la disponibilità dei famigliari e hanno avviato l’iter per il prelievo di cornee, dando così esecuzione alle volontà espresse in vita dall’uomo. Prelievo che, a differenza di tutte le altre occasioni in cui l’intervento è stato eseguito in ospedale, è avvenuto direttamente al domicilio. Ciò è stato possibile grazie alla straordinaria disponibilità dimostrata da tutti i professionisti – dal personale di sala operatoria dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola allo staff del procurement aziendale, fino ai tecnici del Laboratorio di analisi di Carpi – che si sono immediatamente adoperati per eseguire l’intervento nelle immediatezze del decesso, condizione necessaria per rendere idonea la donazione. Lo staff, guidato dall’infermiere specializzato Giulio Da Como, è così giunto al domicilio del paziente con al seguito gli strumenti necessari per effettuare gli accertamenti preliminari, al termine dei quali si è proceduto al prelievo delle cornee, poi inviate alla Banca delle cornee, centro di riferimento regionale. Come le altre Banche regionali, fa capo al Centro riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna (CRT-ER) con sede al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, che proprio oggi celebra i 25 anni dalla sua istituzione.

“Ancora una volta – dichiara Gabriela Sangiorgi, direttrice del CRT-ER – si dimostra come se si ha la volontà di fare le cose, le cose si realizzano. In ogni Azienda, nella consapevolezza delle proprie potenzialità donative, in presenza di personale formato e motivato con chiari obiettivi e con la creazione di percorsi condivisi, è possibile raggiungere grandi risultati e miglioramenti della performance. Questo ci hanno dimostrato i professionisti di Mirandola”.

Dietro al risultato, particolarmente importante per il Distretto di Mirandola, una combinazione di esperienze, competenze acquisite, dedizione al lavoro e i frutti di un percorso di formazione specifico multidisciplinare e multiprofessionale, tutti segni dell’altissimo livello qualitativo raggiunto dai servizi territoriali e della capacità di integrazione con i servizi ospedalieri.

“Negli anni l’attività di prelievo di organi e tessuti – sottolinea Barbara Ferrari, referente del procurement a nome di tutto lo staff – si è affinata ed è cresciuta, grazie allo sforzo di tanti operatori. Possiamo considerarla una missione, pur impegnativa dal punto di vista organizzativo perché richiede disponibilità immediata e velocità di intervento, in un contesto generale che vede risorse infermieristiche e mediche limitate e comunque reduci da due anni di pandemia. Basti pensare che lo stesso staff nelle ore successivo è intervenuto al Ramazzini di Carpi per un altro prelievo. Doveroso e sentito il ringraziamento alla famiglia del paziente del Distretto di Mirandola che ha reso possibile l’intervento”.