La Regione Emilia-Romagna quadruplica il progetto ‘Sentire l’Inglese’, stanziando nuove risorse. Più di 180mila euro che la Giunta mette a disposizione per portare a 304 sull’intero territorio i servizi – tra nidi e scuole dell’infanzia – coinvolti nella sperimentazione dell’insegnamento dell’inglese per bambine e bambini da zero a sei anni.

‘Sentire l’Inglese’ è un’iniziativa unica in Italia, per estensione capillare sul territorio, fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che ne ha affidato l’elaborazione al Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, con il coinvolgimento dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali.

Il progetto vuole avvicinare i più piccoli alle sonorità della lingua inglese, riconoscendone prima il suono, poi imparando a collegare le prime parole agli oggetti più comuni e a ripeterle per comunicare. Tutto questo, però, in una dimensione ludica e in armonia con le sonorità di altre lingue che bambine e bambini sentono nelle loro case.

Al termine del primo anno educativo di avvio (2021-2022), la sperimentazione ha coinvolto 75 nidi d’infanzia da Piacenza a Rimini, per un totale di 3.477 tra bambini e bambine da zero a tre anni, 525 operatori nella formazione, 74 ore di formazione erogate.

Bilancio e prospettive illustrate oggi in conferenza stampa in Regione dal presidente Stefano Bonaccini e dalla vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, assieme a Licia Masoni, docente del Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna.

“Abbiamo fortemente creduto e investito in questo progetto pilota, che sta riscuotendo grande interesse e risultati oltre le aspettative- sottolineano il presidente Stefano Bonaccini e la vicepresidente Elly Schlein-. Non solo si abitua l’orecchio a un contesto multiculturale, si rafforzano le capacità di apprendimento linguistico futuro e anche le competenze del personale educativo, ma grazie al coinvolgimento delle famiglie sta diventando un progetto che realizza inclusione sociale. Con queste nuove risorse lo rafforziamo, dandogli un’ulteriore spinta. Quadruplicare, complessivamente, i servizi coinvolti significa infatti moltiplicare in tutta la regione questa bella opportunità per tanti altri bambini e bambine. Guardando anche a un ulteriore obiettivo: contrastare fin dall’infanzia l’aumento del divario sociale”.

“In questo primo anno di sperimentazione abbiamo avuto riscontri molto positivi dai servizi e dalle famiglie, anche sul piano dell’inclusione, grazie al grande lavoro di educatrici ed educatori, che insieme ai bambini sono il cuore di questo progetto- afferma Licia Masoni-. I primi risultati di ricerca sono molto incoraggianti e confermano che introdurre i piccolissimi a nuove sonorità è possibile e auspicabile per mano di figure professionali competenti che vivono le quotidianità educative con i bambini e sono quindi consapevoli delle modalità più adatte a rapportarsi con questa fascia d’età.

 

Il progetto

Il progetto “Sentire l’inglese, nella fascia di età 0-3-6 anni” è nato nella forma di una ricerca-azione di durata triennale (anno scolastico 2021-2022, 2022-2023, 2023- 2024), e si propone di lavorare sulla comprensione di suoni e parole, attraverso un percorso di ascolto guidato e animato da gioco e musiche in cui l’inglese si inserisce in piccoli spazi quotidiani nelle ore di permanenza dei bambini e delle bambine nei servizi educativi, in piena armonia con le altre lingue parlate in famiglia (quindi non solo l’italiano nel caso di bambini stranieri) e con le attività inclusive svolte a scuola.

 

Come cresce il progetto

“Sentire l’inglese” è un progetto triennale che prevede un incremento di anno in anno dei servizi coinvolti, fino alla completa copertura dei servizi educativi di tutto il territorio regionale. Nell’anno educativo 2022-2023 saranno interessati 229 nuovi servizi (di cui 38 scuole dell’infanzia) che, aggiungendosi ai 75 già partiti, portano la sperimentazione ad un totale di 304, da Piacenza a Rimini. Saranno coinvolti, in particolare, una scuola dell’infanzia per ogni distretto per la continuità pedagogica/educativa e due nidi per ogni distretto. I restanti 114 saranno suddivisi in base al numero dei nidi presenti nel distretto. Le unità di personale educativo per la formazione passano da 525 a 1.374, i formatori da 37 a 55, i bambini e le bambine da 3.477 a circa 13.900. A partire dal 2023-2024 la sperimentazione andrà gradualmente a regime.