Al PASCIA – Programma assistenziale scompenso cardiaco, cardiopatie dell’infanzia e a rischio, di cui è Responsabile la prof.ssa Maria Grazia Modena di Unimore, è stato donato un nuovo strumento che permette di seguire i pazienti malati gravemente di cuore con la “telecardiologia”.
La donazione è stata effettuata dalla famiglia di Alessandro Guerzoni, un giovane scomparso quattro anni fa per complicazioni cardiache dopo aver combattuto una vita intera con una cardiopatia congenita.
Il sistema donato, il cui valore supera i 4.000 euro, permetterà ai pazienti scompensati a livello cardiaco di poter essere monitorati da remoto nell’elettrocardiogramma, la pressione arteriosa, la febbre, il peso corporeo, attraverso wi-fi o blue tooth direttamente dal centro PASCIA. Il sistema sostanzialmente mette in connessione costante il paziente al centro che in caso di registrazioni anomale potrà richiamare il malato in ambulatorio per un controllo.
“Alessandro Guerzoni è nato nel 1974 con una gravissima cardiopatia congenita. In quegli anni la cardiochirurgia delle cardiopatie congenite complesse era ancora agli albori in Italia – afferma la prof.ssa Maria Grazia Modena Responsabile del Programma e docente Unimore. Così i genitori, Umberta e Mauro, fecero una raccolta fondi per potersi permettere le cure migliori per il loro figlio. L’intervento, che venne fatto a Houston negli USA nel 1979 dove li accompagnai, ha permesso ad Alessandro di iniziare a vivere appieno la sua vita ed in età adulta di crearsi una famiglia con due bambini. In seguito Alessandro, che nel frattempo rimase orfano di padre, subì altri interventi importanti ai quali si aggiunse una endocardite ed infine una aritmia che lo ho spento nel 2019. Alessandro a volte celava la sua voglia di sconfiggere una malattia irreversibile con un carattere scontroso. Io, che lo conoscevo bene, sapevo che dietro si nascondeva una terribile paura non tanto di morire, ma di rimanere un invalido, mentre il mondo intorno a lui, i suoi bambini in primis, galoppava verso il futuro. Tutta la mia carriera di medico fino a quattro anni fa è stata accompagnata dalla presenza di questo ragazzo e dalla sua bellissima famiglia che, anche con questo nuovo strumento, continueranno ad accompagnare la mia attività lavorativa offrendomi la possibilità di poter monitorare altre persone cardiopatiche come lui. Purtroppo quando è venuto a mancare Alessandro questo sistema non esisteva ed il suo sviluppo è stato accelerato nel corso della pandemia che ha dato un enorme slancio alla telemedicina e nel caso specifico alla telecardiologia che permette ai pazienti di poter essere seguiti da casa, circondati dagli affetti familiari. Grazie a Umberta e Claire, lo zio di Alessandro che lo ha cresciuto come un padre, a PASCIA si potrà applicare questo sistema e una targa ricorderà, per sempre, Alessandro Guerzoni”.