Nell’ambito del progetto europeo Life CityAdap3 per l’adattamento ai cambiamenti climatici, il Comune di Reggio Emilia sta realizzando un’azione pilota di contrasto all’effetto ‘isola di calore’, che consiste in interventi sperimentali di ri-forestazione in quattro parchi pubblici con la messa a dimora di oltre 2.800 nuovi alberi e arbusti. E in arrivo c’è anche una zona umida, un laghetto ‘di compensazione’, i cui lavori sono iniziati in questi giorni.

Le quattro aree verdi, che diventeranno quindi Parchi a misura di clima – differenti per contesto territoriale, paesaggistico e sociale e con diversi gradi di vulnerabilità rispetto alle ondate di calore estive –  sono i parchi Grimaldi a Codemondo, Marco Biagi nel quartiere Santa Croce, Primavera presso il parcheggio scambiatore di via Cecati e l’area verde via Ferravilla, nella zona di compensazione fra la tangenziale e l’abitato di San Prospero Strinati.

“Servono ossigeno e refrigerio per la città: persone, animali, piante devono poter respirare un’aria migliore e vivere un clima migliore, più sopportabile e compensato rispetto in particolare alle isole di calore, uno dei problemi più complessi e insidiosi del clima urbano e in generale dei cambiamenti climatici – commenta l’assessora alle Politiche per la sostenibilità, Carlotta Bonvicini – Se il tema è globale, la sua trattazione passa sicuramente per le realtà locali, come il mondo della ricerca ci conferma. Perciò, dando seguito alle linee di programma in tema di sostenibilità e resilienza e alla Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici approvata dalla nostra Amministrazione, abbiamo avviato questo progetto, sperimentale, in cui la scelta dei luoghi e delle azioni, volte a implementare le potenzialità resilienti dell’ambiente e del paesaggio, è avvenuta sulla base di dati e valutazioni scientifiche. Non sono dunque scelte casuali, i cui esiti saranno verificati e, se utili, replicati in altre zone della città”.

L’idea alla base dei Parchi a misura di clima è infatti di testare l’efficacia dell’introduzione di quattro elementi paesaggistico-ambientali nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico, sia in termini di mitigazione dei fenomeni derivati (come le isole di calore), sia per quanto riguarda la salute e la resilienza della vegetazione, con la realizzazione di microforeste, siepi campestri, prato polifita (cioè composto da più specie vegetali, erbe diverse) e filari di alberi.

L’inserimento di tali elementi paesaggistico-ambientali è realizzato già con successo in diversi contesti climatici e ambientali in Europa e non solo. La componente di innovazione riguarda principalmente la sperimentazione di associazioni vegetali, autoctone e non, per testare e monitorare la loro resilienza ai cambiamenti climatici e la capacità di contrastare le isole di calore attraverso l’ombreggiamento e l’azione di rigenerazione dei suoli.

 

L’AREA UMIDA NEL PARCO MARCO BIAGI – La scorsa primavera, dunque, nei quattro parchi reggiani si era proceduto alla piantumazione delle microforeste, delle siepi, dei filari d’alberi e alle semine dei prati polifiti, mentre sono iniziati i lavori per la realizzazione sperimentale di un’Area umida nel parco Marco Biagi, nel quartiere di Santa Croce.

Si tratta di un nuovo specchio d’acqua che favorisce ulteriormente la biodiversità e gli effetti di contrasto alle isole di calore, che saranno per la prima volta sperimentati in un contesto urbano.

La presenza, sul confine nord del parco, di un canale irriguo di competenza del Consorzio della bonifica dell’Emilia centrale, è infatti stata una rilevante opportunità per l’estensione e l’arricchimento in termini adattativi dell’intervento di piantumazioni inizialmente previsto, con la predisposizione di un secondo stralcio – finanziato direttamente dall’Amministrazione comunale – che prevede la creazione di un’area umida realizzata utilizzando le acque del canale irriguo e sfruttando la gravità per lo scambio di acqua in movimento.

All’interno verranno posti a dimora esemplari arborei e arbustivi appartenenti a specie tipiche di contesti umidi simili.

Vista la ricchezza dell’intervento, il parco Biagi è stato scelto anche per il posizionamento, entro luglio, di sensori di misura previsti dal progetto Life CityAdap3 per un monitoraggio degli impatti sul microclima a seguito degli interventi.

Il progetto del parco Marco Biagi è stato quindi sviluppato con particolare attenzione e per questo costituirà l’esperienza base su cui costruire un modello di Parco adattativo da replicare in altre zone della città e in altre città europee, con l’obiettivo di migliorare la progettazione e gestione dei parchi in termini di sostenibilità e adattamento ai cambiamenti climatici.

L’azione pilota Parchi a misura di clima è in sinergia con la Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici di Reggio Emilia, approvata nel novembre 2020, che pone la realizzazione del Network del verde come obiettivo strategico attuabile, tra le varie misure indicate, con il Piano di forestazione urbana.

Il progetto pilota Parchi a misura di clima viene realizzato grazie al sostengo di Til srl, attraverso una donazione liberale.

Per approfondimenti www.comune.re.it/cityadap3, https://www.lifecityadap3.eu e www.comune.re.it/cambiamenticlimatici