Nei locali al piano terra del complesso R-Nord, in Strada Attiraglio 7/A, a Modena, a pochi metri di distanza dal posto decentrato di Polizia locale, è entrato in funzione un nuovo servizio di sostegno alle vittime di reato. Si chiama esattamente “Centro territoriale di sostegno alle vittime di reato di stampo generalista” e accoglie le vittime di qualsiasi tipologia di reato fornendo assistenza, informazioni, consigli e orientamento nel rapporto con i servizi del territorio e nelle scelte che derivano dal reato subito.

L’iniziativa si realizza nell’ambito del progetto ERViS, Emilia-Romagna Victim Support, coordinato dalla Regione, a cui il Comune di Modena partecipa, attraverso l’Ufficio Legalità e Sicurezze, in qualità di partner assieme alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, al Comune di Formigine, all’Unione Reno Lavino Samoggia e all’Università degli studi di Parma.

Il progetto ERViS prevede la sperimentazione di tre centri territoriali di sostegno alle vittime di reato attraverso il rafforzamento delle realtà già esistenti sul territorio, per il Comune di Modena si tratta innanzitutto dei progetti “Non da soli”.

Lo Sportello di sostegno alle vittime avviato a Modena (una delle tre sperimentazioni previste da ERViS) la cui la gestione è affidata alle Cooperative sociali Aliante e Gulliver, è attivo il martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e il giovedì dalle 9 alle 15.30. A disposizione dell’utenza ci sono volontari debitamente formati, nonché figure professionali per interventi di consulenza e supporto legale, psicologico e culturale.

Per contattare lo sportello si può anche scrivere per email (ervismodena@aliantecoopsociale.it) o contattare il numero verde 800199661 attivo dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30; il venerdì dalle 9-13.

 

UN PROGETTO DI RETE FINANZIATO DAL MINISTERO

Il progetto ERViS, che ha ottenuto un finanziamento dal Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli affari di giustizia pari a 180mila euro, si inserisce nell’ambito di quanto disposto dalla direttiva europea, recepita in Italia da un decreto legislativo, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. Prevede inoltre la costruzione di una rete tra gli enti, le istituzioni, i soggetti del terzo settore che operano con le vittime di reato su tutto il territorio regionale, in costante collegamento con la Regione Emilia-Romagna.

I Centri territoriali offriranno informazione, consigli e assistenza in materia di diritti delle vittime; informazioni su eventuali pertinenti servizi specialistici di assistenza o rinvio diretto a tali servizi; sostegno emotivo e, ove possibile e richiesto, psicologico; consigli relativi ad aspetti finanziari e pratici derivanti dal reato. Nel caso di vittime di reato per le quali già esistono risposte specifiche sul territorio, lo Sportello lavorerà in rete con quelle realtà, come i Centri antiviolenza e l’accoglienza in casa rifugio per le donne vittime di violenza.

Per il Comune di Modena, Ervis si inserisce tra le azioni integrate realizzate per la “Prevenzione della violenza contro le donne e attività di accoglienza e aiuto alle vittime di reato” del Patto per Modena Sicura, rinnovato a settembre, e del “Protocollo d’Intesa finalizzato a potenziare gli interventi per la prevenzione dei reati e l’aiuto alle vittime” sottoscritto tra Prefettura di Modena, Comune e Forze dell’Ordine.

In quest’ambito rientrano anche gli Sportelli Non da Soli, istituiti da diversi anni e gestiti con personale volontario e pensionato. Gli sportelli offrono servizi di accoglienza e di ascolto alle vittime di reato principalmente attraverso la ricezione delle domande di risarcimento del Fondo di risarcimento alle vittime di alcune fattispecie di reato, che prevede un contributo per il rimborso parziale delle spese sostenute dalle vittime a seguito di furti in abitazione o in auto, scippi e borseggi.

Il Fondo per il risarcimento alle vittime di reato per danni materiali derivanti da alcune fattispecie di reati è stato istituito dal Comune di Modena nel 2007 nell’ambito delle azioni di sostegno alle vittime. In periodi non covid la media degli accessi al Fondo è stata di 175 domande all’anno. Il 44% dei soggetti che vi accedono hanno un’età compresa tra 51-70 anni; il 26,7% sono over 70enni. I reati prevalenti per cui le persone si rivolgono al Fondo sono rappresentati da furti su auto, furti in abitazioni e borseggi.