Sarà inaugurata sabato 1 ottobre, alle 17 la Chiesa di Santa Maria degli Angeli. L’intervento fa parte di un progetto di riqualificazione urbana del Centro Storico di Spilamberto per ospitare attività sociali e culturali. La prima fase dei lavori ha riguardato l’antico ospedale di San Bartolomeo, di proprietà comunale; la seconda, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, di proprietà della Fondazione, che trasferirà l’edificio in comodato gratuito all’Amministrazione Comunale per riunificare l’antico complesso.

Il vecchio Ospedale e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli hanno subito nel tempo fortissimi rimaneggiamenti, che ne hanno distrutto apparati decorativi e architettonici.

Nel 1915 la Chiesa è stata sconsacrata ed è diventata un deposito militare e poi un’officina meccanica, per la quale sono state realizzate grandi aperture; poi è stato demolito il soffitto a volta.  Un recente consolidamento strutturale ha eliminato tutti gli intonaci e le decorazioni fino a tre metri di altezza, tranne alcune decorazioni nel Coro e nell’abside della Chiesa, che ospitava la pala della Assunta di Guido Reni (oggi esposta a Monaco di Baviera.)

Gli affreschi del Coro e le decorazioni dell’abside sono stati recuperati con metodi di restauro scientifico.

Il degrado delle murature ha suggerito di evitare il più possibile interventi sulle strutture portanti. Sono state quindi montate superfici “a secco”, in gesso o legno, sulle pareti esistenti e sono state utilizzate le intercapedini ricavate per la distribuzione degli impianti tecnologici: elettrici, di riscaldamento, di raffrescamento e di trattamento dell’aria.

La scelta di intervenire con un sistema di arredo “a scatola”, contenuto nell’edificio ma non interferente con esso, evita le interferenze visive tra nuove tecnologie e il linguaggio architettonico precedente ed è un sistema completamente reversibile che potrà essere modificato nel tempo senza interventi strutturali.

Mancando documenti sul soffitto demolito della Chiesa, è stato inserito un nuovo controsoffitto fonoassorbente a “cassettoni”, dal linguaggio contemporaneo e minimalista, non mimetico, che accoglie il sistema di illuminazione e contribuisce alla qualità acustica della nuova struttura. Queste “scatole sensibili” erano necessarie per correggere acusticamente la Chiesa e il Coro e per ospitare anche musica contemporanea e conferenze. Il rigoroso linguaggio contemporaneo adottato mira a mantenere l’aria serena che, nonostante le manomissioni, l’edificio riusciva ancora a comunicare.

Questo progetto si pone come una ricerca di dialogo con l’architettura esistente e con la storia dell’architettura, una ricerca che ha dovuto compensare dei vuoti, un po’ come interpolare le parti mancanti di un antico spartito: una ricostruzione basata sulla empatia e la sensibilità, quasi “ad orecchio”.

 

“Ho quasi 35 anni – dichiara il Sindaco Umberto Costantini – quando avevo 10 anni, mettendo la testa dentro al grande portone blu, vedevo auto in riparazione dove normalmente in una chiesa si trovano banchi e quadri. All’epoca l’ex Chiesa di Santa Maria era un’officina poi fu venduta alla Fondazione e da allora è stato un cantiere. Finalmente, grazie alla Fondazione di Vignola, potremmo restituire agli spilambertesi una parte importante del Centro Storico. Finalmente abbiamo portato a termine un grande progetto di rigenerazione urbana. Laddove gli spilambertesi hanno visto per decenni impalcature e scavi oggi si vedono restituito un nuovo luogo luminoso a servizio della comunità. Un grande grazie alla Fondazione e a tutte le persone interne ed esterne ad essa, ai tecnici che ci hanno lavorato, alle maestranze ed alle associazioni che hanno portato al buon esito di questa impresa e che renderanno questo spazio vivo e vitale”.

“La Fondazione di Vignola – dichiara la Presidente Carmen Vandelli – è lieta di inaugurare il recupero della Chiesa sconsacrata di S. Maria degli Angeli nella giornata delle Fondazioni di origine bancaria: un’occasione per presentare una delle attività svolte dal nostro Ente per la valorizzazione del bene comune. È stato un percorso lungo, con molte difficoltà, non ultima anche la pandemia COVID, che ha reso complicato e prolungato il recupero dell’immobile, oggi restituito come ‘gioiello’ a disposizione di tutti. Compito della Fondazione è migliorare le condizioni della comunità affrontando le sfide del nostro tempo anche mettendo a disposizione degli enti del territorio strutture con scopo filantropico-culturale, ruolo che continueremo a svolgere anche nei momenti difficili. Ringrazio tutti coloro che a qualsiasi titolo si sono adoperati per il restauro”.

Ricordiamo le visite guidate gratuite a cura di Maria Cristina Vecchi in programma per domenica 2 ottobre nei seguenti orari: 10.30/16/18.30 della durata di circa 40′.

Ritrovo 5 minuti prima dell’orario di visita all’ingresso della Chiesa.

(Testi a cura di: Tullio Zini & ZPZ Partners)