A Modena, di fronte all’opinione pubblica nazionale e all’intero sistema mediatico schierato fin dalla domenica mattina, abbiamo positivamente risolto un problema serio, utilizzando le norme già in vigore, grazie a un lavoro di squadra improntato su “mediazione e dialogo, buon senso, senza forzature, tutelando l’ordine pubblico e l’incolumità delle persone, come avevamo chiesto fin dall’inizio”.

Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha ricostruito in Consiglio comunale nella seduta di oggi, giovedì 3 novembre, le vicende del Rave party che si sono sviluppate tra la notte di sabato 29 e la giornata di lunedì 31 ottobre. E non si è sottratto a un commento sulla nuova norma introdotta dal Governo proprio nel Consiglio dei ministri di lunedì: “Nel dibattito politico nazionale – ha spiegato Muzzarelli – si sta discutendo della descrizione del nuovo reato, del perimetro delle situazioni in cui esso può verificarsi ed essere perseguito, dell’entità delle nuove pene e del grado di soggettività, con implicazioni che riguardano i principi costituzionali: sarà il Parlamento a decidere in sede di conversione in legge del decreto e in questa sede istituzionale non esprimo le mie opinioni, ma al Governo faccio un appello da sindaco, come ho già detto direttamente al ministro: in materia di sicurezza urbana – ha affermato Muzzarelli – alle nostre città servono leggi chiare e applicabili, non provvedimenti che complicano la gestione reale delle dinamiche sociali”. E ha richiamato l’esigenza che sindaci, prefetti e forze dell’ordine siano messi nelle condizioni di “far rispettare il principio di legalità attraverso l’applicazione delle procedure e dei dispositivi di sicurezza, sempre nell’interesse supremo e nel rispetto della persona e dei cittadini”. Insomma, ha sottolineato, se una legge è scritta male “a monte”, diventa molto più difficile “a valle” gestire le emergenze e la quotidianità. E dopo aver ricordato le tante manifestazioni non autorizzate che si svolte in questi anni con più di 50 persone coinvolte (dai cortei no vax ai diversi presidi su ambiente, scuola, politica internazionale o altro), il sindaco ha dichiarato che “il diritto di manifestare è sempre stato garantito nella nostra città e dovrà esserlo sempre, ma è chiaro che più sono adatti e affinati gli strumenti legislativi, più è facile garantire legalità, sicurezza e partecipazione democratica”.
Muzzarelli in Consiglio ha ripercorso tutti i momenti della vicenda Rave party, fin dalle prime informazioni intorno alle 23 di sabato, quando l’arrivo di tanti veicoli non attesi ha creato difficoltà alla viabilità, fino “all’evacuazione ordinata della struttura, senza la necessità di alcuna prova di forza”
Il sindaco si è soffermato sui lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dalla Prefettura fin dalle 9.30 di domenica, che, nonostante alcune affermazioni del Governo avrebbe potuto accendere “micce pericolose”, ha cercato una soluzione all’insegna “del senso di responsabilità e delle scelta del dialogo e della mediazione”. sempre in collegamento con il Viminale.
Il sindaco ha ringraziato tutti i membri del Cosp per il lavoro di squadra, indicando prefetto, questore, comandanti dei Carabinieri e della Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Protezione civile regionale e locale, il procuratore della Repubblica, 118 e Polizia locale.
Un ringraziamento è stato rivolto anche ai cittadini “che hanno portato pazienza per qualche disagio e hanno permesso alle istituzioni di lavorare” e anche al sistema dell’informazione, soprattutto quella locale, che “dall’inizio alla fine ha raccontato con estrema correttezza e precisione quanto stava accadendo: senza banalizzazioni e senza sensazionalismo”.

RIPRISTINO DELLA SICUREZZA DEL CAPANNONE

Sul capannone di via G. B. Marino, occupato abusivamente per il Rave, la proprietà dovrà porre in essere “ogni adeguato intervento volto ad evitare fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive, abbandono di rifiuti e situazioni di pericolo per l’ordine pubblico e l’integrità fisica della popolazione”. Lo prevede l’ordinanza comunale che il sindaco Muzzarelli, come ha ricordato in Consiglio, ha sottoscritto martedì 1 novembre.

Il provvedimento prevede, in particolare, il ripristino della “sicurezza dell’immobile, che risulta interessato da danni causati da precedenti eventi calamitosi” (il riferimento è alla tromba d’aria del 2021, come da perizia del giugno 2022 presentata dalla proprietà), ma anche la pulizia dell’area e la chiusura in modo permanente di tutti gli accessi e un’adeguata delimitazione dell’area esterna pertinenziale “in modo che la stessa abbia le caratteristiche della stabilità e garantisca un’effettiva delimitazione della stessa, senza possibilità di accesso da parte di estranei”.

Il sindaco ha precisato che non sono mai state segnalati alla Polizia locale movimenti sospetti oppure occupazioni abusive del capannone (solo una segnalazione nel 2015 per il mancato sfalcio dell’area verde, poi sistemata dalla proprietà) e che neppure ci sono ricorsi rispetto a mancate risposte del Comune su proposte della proprietà: “L’Amministrazione – ha affermato Muzzarelli – è sempre pronta a discutere di progetti di rigenerazione urbana, sia pubblici sia privati. E siamo pronti a valutare progetti di trasformazione nell’ambito dello sviluppo del Pug, ma è chiaro che serve la collaborazione dei proponenti”. Le osservazioni presentate al Pug, come ha precisato il sindaco, verranno valutate come tutte le altre nell’ambito della procedura di adozione che si conclude in Consiglio comunale.

“Per ogni ipotesi di trasformazione da destinazione agricola, quale è attualmente, ad altre attività – ha aggiunto Muzzarelli – occorre rispettare i tempi delle procedure di legge e prevedere la valorizzazione degli oneri economici, un passaggio che tutti gli operatori del settore sanno non essere eludibile”.

Il sindaco ha ricordato che al termine anticipato dell’evento (la musica è stata spenta alle 11 di lunedì) gli organizzatori e alcuni partecipanti hanno collaborato alla pulizia dello stabile e dell’area, poi completata dal personale di Hera su attivazione del Cosp.