Deposizione della corona al monumento ai Caduti

La giornata della Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate di venerdì 4 novembre è stata celebrata a Modena all’insegna del ricordo dei Caduti e della condanna della guerra, con il sostegno all’Ucraina. Alle celebrazioni, iniziate alle 9 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti al Parco delle Rimembranze, da parte del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, della prefetta Alessandra Camporota e del comandante dell’Accademia militare generale di divisione Davide Scalabrin.
Hanno partecipato autorità civili e militari, tra le quali il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi e il presidente della Provincia Giandomenico Tomei.
Le iniziative sono poi proseguite con la deposizione di corone in Prefettura e al Sacrario della Ghirlandina.

Omaggio al Sacrario della Ghirlandina

Nel manifesto promosso dalle istituzioni modenesi insieme alle associazioni combattentistiche d’arma e partigiane si esprime “la più severa condanna della guerra scatenata dalla Russia per occupare l’Ucraina che la vede costretta a combattere per mantenere il diritto di essere un Paese libero, sovrano e autodeterminato”.
I Combattenti, i decorati al Valor militare, i familiari dei caduti e dispersi in guerra, i mutilati e invalidi e le vittime civili di guerra, i protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza, i reduci dalla deportazione, dall’internamento e dalla prigionia, inoltre, nel manifesto sottolineano di rivivere “nel 74° anniversario della Carta Costituzionale l’orgoglio del popolo italiano e dei militari italiani che, con la lotta al nazifascismo, hanno restituito libertà e dignità al Paese” e ribadiscono “l’importanza di trasmettere alle giovani generazioni la Memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano più gli errori del passato.
Il messaggio si conclude manifestando “riconoscenza alle Forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell’adempimento del proprio dovere in Italia e all’estero”.