Dalla vendita diretta nei mercatini locali di marmellate, dolci tipici e prodotti alimentari “fatti in casa” con l’utilizzo di materie prime coltivate o allevate in proprio, alle regole per la raccolta e corretta conservazione di funghi, tartufi e altri vegetali spontanei.

Dalle buone pratiche per la salvaguardia del benessere degli animali da allevamento, agli standard igienico-sanitari da rispettare nella preparazione, somministrazione e vendita di prodotti alimentari a filiera breve in una ottica di valorizzazione delle produzioni locali e tradizionali.

Sono alcune delle molteplici attività in campo agroalimentare alle quali si applicano le “Linee guida per la produzione, trasformazione, commercializzazione e somministrazione di alimenti nell’ambito della produzione primaria e delle imprese agricole”, approvate dalla Giunta regionale.

Una sorta di vademecum che fornisce agli imprenditori agricoli e agrituristici emiliano-romagnoli le indicazioni e le informazioni essenziali riguardanti i requisiti minimi e gli obblighi richiesti per la produzione di cibi e la fornitura di servizi nell’ambito della propria attività d’impresa, con l’obiettivo di promuovere le piccole produzioni agro-zootecniche locali, in particolare relativamente alla buone pratiche igienico-sanitarie indispensabili per la corretta gestione del proprio autocontrollo.

Non solo: le Linee guida, un maxi-documento che comprende anche un sintetico compendio della normativa europea, nazionale e regionale in materia e un mini-dizionario per familiarizzare con i termini tecnici più diffusi, hanno inoltre l’obiettivo di fornire al personale delle Ausl regionali che effettua i controlli ufficiali indirizzi operativi utili a garantire adeguatezza e omogeneità sull’intero territorio regionale.

“Le produzioni su piccola scala – sottolineano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e all’Agricoltura, Alessio Mammi – costituiscono un ricchissimo patrimonio di saperi e sapori da valorizzare, in grado di creare nuove opportunità di reddito per le aziende agricole emiliano-romagnole. Del resto un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su cibi di qualità e sicuri sotto il profilo igienico-sanitario, gioca un ruolo fondamentale anche ai fini della promozione della salute. Le linee guida regionali sposano questi due obiettivi e si configurano come un ‘prontuario’ per le imprese agricole e agrituristiche che intendono dedicarsi a queste attività. Il tutto nell’ottica della filiera corta, per rafforzare il legame tra produzioni agroalimentari e territorio, all’insegna della sostenibilità”.

“Fondamentale – aggiunge l’assessore al Welfare, Igor Taruffi – è stato il ruolo fortemente propositivo svolto dal Forum dell’economia solidale, che nel corso di un confronto partecipato, in particolare con il gruppo di lavoro agricoltura/sovranità alimentare, ha contribuito in maniera fattiva all’elaborazione per la definizione delle Linee guida”.

 

I principali contenuti

Il documento licenziato dalla Giunta regionale è articolato in più parti ed è costituito da un testo di inquadramento normativo di carattere generale, con l’elenco puntuale dei più importanti provvedimenti europei, nazionali e regionali che disciplinano la materia, oltre a due allegati.

Il primo allegato descrive nel dettaglio le buone pratiche raccomandate nel campo dell’allevamento, dall’alimentazione alle regole basilari per il benessere degli animali, fino alla corretta gestione dei liquami e, più in generale, dei rifiuti.  Non mancano anche i riferimenti alle imprese che operano nel settore della pesca, dell’acquacoltura e dell’ittiturismo.

Il secondo contiene le regole da rispettare nell’attività di trasformazione e/o preparazione dei prodotti, dalle caratteristiche dei locali (cucina, laboratori per la produzione e il confezionamento, ecc.), alla formazione e all’igiene del personale, fino all’analisi dei pericoli specifici.

Le linee guida nascono anche per dare seguito ad alcune normative regionali, a partire dalla legge 19/2014 per la promozione e il sostegno dell’economia solidale, che tra le altre finalità incentiva le produzioni agroalimentari derivanti dall’agricoltura di prossimità, valorizza la vendita diretta e le produzioni biologiche.

Numerosi i richiami anche alla legge 19/2018 sulla “promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria”, mediante “l’adozione di corretti comportamenti alimentari e nutrizionali da parte dei cittadini anche attraverso la promozione della conoscenza e del consumo di prodotti alimentari e agroalimentari ottenuti nel rispetto delle corrette pratiche agricole e zootecniche, di trasformazione, di conservazione e di sostenibilità ambientale”.

Il documento è disponibile on line sul sito Alimenti e Salute della Regione al seguente link https://regioneer.it/se281c6x .Nella stessa pagina del sito sono disponibili materiali informativi (volantini, locandine, ecc.) stampabili e utilizzabili per la divulgazione.