La scoperta dell’acqua su Marte. Il salvataggio da una terribile tempesta delle ciliegie di Vignola. La realizzazione del gemello digitale della città di Bologna. La creazione della libreria europea per l’analisi delle immagini mediche. La conquista del titolo mondiale del pilota Ducati Francesco Bagnaia.

C’è un denominatore comune a tutto questo? Sì: l’Emilia-Romagna piattaforma europea dell’innovazione e del digitale.

Calcolo ergo sum – la Data Valley dell’Emilia-Romagna è il titolo della nuova puntata del podcast ‘Ti racconto l’Emilia-Romagna’, on line da oggi sul portale della Regione (www.regione.emilia-romagna.it) e sulle piattaforme Spreaker e Spotify al link:  https://www.spreaker.com/user/14186332/emilia-romagna-data-valley

“Immaginate che adesso tutte le persone del mondo facciano una somma ogni secondo per 365 giorni. Alla fine, avranno sviluppato una potenza di calcolo complessiva che Leonardo sviluppa questa in un solo secondo”.

Il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, riassume così i poteri del supercomputer Leonardo, il quarto calcolatore più potente al mondo, che da alcune settimane lavora giorno e notte negli spazi del Tecnopolo di Bologna, la cittadella scienza dove si concentrerà oltre l’80% della capacità di supercalcolo nazionale, il 20% di quella europea, con applicazioni pratiche in tutti i settori: transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici, transizione digitale, sanità, tempi delle città e logistica, imprese e processi produttivi sostenibili, agricoltura. E Leonardo, annuncia Ubertini, massimo nell’arco temporale di un anno e mezzo avrà una sua espansione, che si chiamerà Lisa, da Monna Lisa: insieme, per una capacità di supercalcolo ancora maggiore.

“La speranza è che questa enorme competenza al servizio del Paese lavori in silenzio. Perché se tutto funziona bene, dalla mobilità all’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo, le cittadine e i cittadini vivono meglio senza accorgersi che dietro ci sono simulazioni che hanno permesso tutto questo”.

Sono queste le parole del professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, Luciano Floridi, anche lui protagonista della puntata e coordinatore del comitato scientifico di IFAB, la Fondazione internazionale Intelligenza artificiale e sviluppo umano voluta dalla Regione.

E poi la testimonianza della professoressa del dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Rita Cucchiara, che racconta i progetti europei a cui lavorano i suoi laboratori, i benefici dell’intelligenza artificiale per le aziende emiliano-romagnole e il suo personale rapporto con le assistenti vocali: “Le uso moltissimo, mi aiutano nella scrittura, alla guida e anche in cucina le poche volte che ci sono”.

“Quanta percentuale abbiamo nella vittoria dei nostri piloti? Domanda difficile, perché tutti siamo fondamentali e nessuno lo è. Nel reparto corse ogni dettaglio può fare la differenza. Però mi piace pensare che il nostro contributo sia oltre quell’1 percento che fa la differenza in pista”.

Se oggi il machine learning e l’intelligenza artificiale sono alleati fondamentali nella preparazione dei piloti di MotoGp, all’inizio era tutto diverso.

Lo racconta il responsabile Analisi dati del reparto Ducati Corse, David Attisano, ricordando i dubbi dell’ex campione mondiale Casey Stoner all’inizio degli anni 2000. Perplessità ovviamente superate dopo i risultati in pista raggiunti anche grazie al talento delle macchine.