Giovedì 26 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria che ricorda le vittime ebree della Shoah e che ricorre il 27 gennaio, la Questura di Reggio Emilia e l’istituto storico provinciale Istoreco hanno organizzato un’iniziativa di sensibilizzazione e divulgazione della memoria incentrata sulla vicenda di Giovanni Palatucci, una grande figura delle forze dell’ordine italiane a cui è intitolata la principale sala della sede della Questura di Reggio Emilia in via Dante Alighieri. Alla mattinata hanno preso parte più di cento persone, fra personale della Questura, autorità e studenti.

Un momento prezioso, voluto dal Sig. Questore di Reggio Emilia, Dott. Giuseppe Ferrari per ricordare l’impegno per la giustizia di Palatucci. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’invasione nazista dell’Italia e la nascita della Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini, Palatucci viene nominato Questore reggente di Fiume in Istria, in quella che ora è Croazia e all’epoca era parte dell’Italia. A Fiume, si adopera per salvare dai tedeschi diverse persone di origine ebraica e per ostacolare gli ufficiali nazisti, sino a venir arrestato nell’autunno 1944. Verrà deportato nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945, dove morirà il 10 febbraio 1945 a 36 anni, pochi mesi prima della fine della seconda guerra mondiale.

Nel 1990, è stato proclamato Giusto fra le Nazioni, il riconoscimento che lo Stato di Israele conferisce ai non ebrei che durante il conflitto salvarono persone di origine giudaica. Nel 1995 è stato insignito della Medaglia d’oro al merito civile della Repubblica Italiana e nel 2004 viene nominato Servo di Dio dalla Chiesa cattolica.

La giornata in memoria di Palatucci si è divisa in diverse parti. La prima, ospitata dalla Sala Palatucci della Questura di via Dante Alighieri, ha visto l’intervento di apertura del Sig. Questore di Reggio Emilia, Dott. Giuseppe Ferrari seguito dalla relazione su “La figura di Giovanni Palatucci nel contesto della seconda guerra mondiale” curata dallo storico Massimo Storchi di Istoreco. Fra gli oltre cento spettatori presenti, anche due classi di seconda media dell’Istituto comprensivo Marco Emilio Lepido e una seconda superiore del liceo Matilde di Canossa.

L’iniziativa si è poi spostata nel centro cittadino, per un percorso a tappe nei luoghi della memoria reggiana. Il cammino ha preso il via al Parco Santa Maria a fianco della Questura, dove è stata posata una corona floreale davanti alla lapide commemorativa che ricorda Giovanni Palatucci. Nel prosieguo, il gruppo formato da una novantina di persone, compresi gli studenti, è stato coinvolto in una passeggiata fra quattro pietre d’inciampo dedicate a quattro donne ebree reggiane, catturate in città e deportate ad Auschwitz-Birkenau nel febbraio 1944, dove sono state assassinate. Il percorso di riflessione, condotto da Elisabetta Del Monte di Istoreco, ha condotto prima in via Roma 7, ultima residenza reggiana di Ida Liuzzi, e poi in via Monzermone 8, nel cuore del vecchio ghetto ebraico reggiano, per conoscere la storia di Beatrice Ravà e delle figlie Iole e Ilma Rietti. L’ultima tappa si è svolta nella sinagoga di via dell’Aquila, l’antico tempio ebraico cittadino, con una visita alla mostra “I Giusti in Emilia-Romagna: piccole e grandi storie di salvatori e salvati” curata dal co-direttore di Istoreco Matthias Durchfeld.