Susan Khojasta, Fatema Nama Haidari e Maryam Mehrzad sono state ricevute in municipio dal sindaco Luigi Zironi e dall’assessora allo sport Mariaelena Mililli, dopo l’incontro pubblico in cui hanno raccontato la loro esperienza di fuga dal regime dei talebani e l’accoglienza in Italia. Ad accompagnarle l’allenatore Najibullah Nawrozi, insieme a Marzio Mori, Irene Caverni e Sara Carbone della Fondazione Caritas Firenze.

Le tre giovani atlete sono state protagoniste a Maranello di una serata dedicata al rapporto tra sport, diritti e identità di genere: un incontro per ricordare la drammatica fuga dall’Afghanistan avvenuta nell’agosto del 2021, l’arrivo in Italia e l’ospitalità ricevuta che ha permesso loro di continuare a giocare in una squadra.

Nel loro Paese le calciatrici del Bastan Football Club di Herat erano costrette ad allenarsi all’alba per non dare nell’occhio. Dopo la fuga disperata dall’Afghanistan e le minacce del governo talebano, le tre ragazze, insieme all’allenatore, sono state accolte nel club Centro Storico Leboswki, la squadra fiorentina di dilettanti di calcio popolare. Una bella storia di solidarietà che ha permesso a Susan, Fatema e Maryam di continuare a coltivare il proprio sogno. Dopo l’incontro in municipio, le giocatrici hanno assistito agli allenamenti del Sassuolo Calcio femminile e visitato il Museo Ferrari di Maranello.

L’incontro pubblico, condotto al Mabic dal giornalista sportivo Alessandro Iori, è stato proposto all’interno del programma di eventi “Sport+ E’ anche una questione di diritti” a cura del Comune di Maranello in collaborazione con Mo’ Better Football e ATER Fondazione, con il sostegno di Fondazione di Modena.