Falsa attestazione di identità propria a un pubblico ufficiale e falsità materiale in certificato, questi illeciti che hanno portato al provvedimento del Tribunale ordinario di Reggio Emilia- Ufficio Esecuzioni Penali, risalgono al 25 settembre 2013. Sono stati commessi a Campagnola Emilia da un 59enne marocchino, gravato da numerosi precedenti di polizia per furti violazioni sulle leggi doganali, ricettazione, falso, alterazione/contraffazione di pubblici sigilli, ultimo reato per cui è arrivata la condanna è quello di falsità materiale in autorizzazioni amministrative del 2018.

Il Tribunale di Reggio Emilia con sentenza emessa il 17 ottobre 2017 divenuta definitiva il 5 gennaio 2018 dopo l’iter processuale ha riconosciuto colpevole l’uomo, domiciliato a Scandiano, di falsa attestazione di identità propria a un pubblico ufficiale e falsità materiale in certificato, condannandolo per i fatti commessi a Campagnola Emilia il 25 settembre 2013. La sentenza è ora divenuta esecutiva, dopo che il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta del condannato all’affidamento al servizio sociale e alla semilibertà. Il provvedimento è stato eseguito l’altro giorno dai carabinieri della Tenenza di Scandiano. L’imputato dovrà espiare la pena di 9 mesi in regime di detenzione domiciliare, con obbligo di trattenersi in modo continuativo nel luogo di del domicilio con autorizzazione all’uscita nella sola fascia oraria dalle 10:00 alle 12:00. I carabinieri della Tenenza di Scandiano ricevuto il provvedimento emesso il 1 luglio scorso dal Tribunale Ordinario di Reggio Emilia Ufficio esecuzioni penali, hanno rintracciato l’uomo, e dopo averlo identificato, vi hanno dato esecuzione accompagnando il 59enne presso l’abitazione per l’espiazione della pena.