Frutto di un lavoro di alcuni mesi, nasce oggi un ponte tra Reggio Emilia e la città ucraina di Melitopol. Le due Amministrazioni, che erano già collegate nella Rete Intercultural Cities del Consiglio d’Europa, si avviano a definire un Patto di solidarietà per forme di collaborazione nel processo di ricostruzione, che vedrà in prima fila i Paesi dell’Unione Europea.

Ne hanno parlato in questi giorni, in videoconferenza, il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.

“Dall’inizio del conflitto siamo stati tra le città italiane che hanno voluto sostenere il popolo ucraino, dall’invio dei materiali farmaceutici e di sopravvivenza durante le prime settimane del conflitto, fino alla solidarietà nell’accoglienza che ha visto oltre 3.000 persone, fuggite dal conflitto, venire accolte nel nostro territorio – dice il sindaco Luca Vecchi – Abbiamo cercato di sostenere anche i cittadini ucraini già presenti sul territorio, tramite incontri con l’associazione dei volontari ucraini di Reggio Emilia e le iniziative che chiedono il ritorno della pace in Ucraina. L’incontro con Melitopol è l’occasione per la definizione di un Patto di solidarietà che dopo il conflitto potrà trasformarsi in Patto di gemellaggio, passando da un supporto in questa fase ancora drammatica, in cui la città è occupata, al momento in cui saremo chiamati a impegnarci nella ricostruzione dell’Ucraina”.

“Con il sindaco Fedorov – aggiunge il sindaco Vecchi – abbiamo parlato degli ambiti di interesse, che vanno dalla progettazione europea all’educazione all’infanzia, dal settore agricolo e meccanico a quello socio-sanitario. Le nostre città prima della guerra erano già partner di progetti dentro alla rete delle Città interculturali del Consiglio d’Europa, condividevamo già obiettivi e valori comuni. Credo che attivare uno scambio oggi non sia solo un messaggio verso i tanti ucraini che sono a Reggio Emilia, ma anche per i tanti che sperano nella liberazione della loro città e un ritorno alla pace. Questa azione è in linea con la storia della nostra solidarietà internazionale, che si è sviluppata anni fa in Mozambico e in Sudafrica per la fine del colonialismo e dell’apartheid e oggi continua con Beit Jala in Palestina e la Wilaya di Smara con il popolo Sahrawi”.

La città di Melitopol nelle scorse settimane aveva inviato al sindaco Luca Vecchi la richiesta di attivare un percorso di scambio e progettazione, anche in virtù del riconoscimento da parte di Fedorov delle azioni di solidarietà promosse dal territorio reggiano e dai tanti cittadini dell’Ucraina, provenienti anche da Melitopol, che sono residenti a Reggio Emilia.

 

“Il supporto dei partner internazionali è molto importante per noi – ha affermato Ivan Fedorov , classe 1988, sindaco dal 2020 – Avere il supporto della città di Reggio Emilia è molto importante per Melitopol. Vorrei esprimere la mia gratitudine al sindaco Luca Vecchi e a tutto il suo team per l’incontro online molto produttivo, che abbiamo avuto in questi giorni. Questo incontro ha portato alla definizione di un ulteriore piano d’azione comune. Prima di tutto, spero che le nostre città possano arrivare a firmare un Patto di gemellaggio, perché abbiamo molto in comune. Reggio Emilia, come Melitopol, è una città interculturale, abbiamo molte similitudini sia in termini socio-economici e condividiamo l’obiettivo e la speranza della liberazione e della ricostruzione di Melitopol. Sono molto grato per la vostra comprensione rispetto alla necessità di assistenza e supporto dei cittadini di Melitopol sia per quelli ospitati nel vostro territorio, sia per quelli rimasti qui”.

Fedorov ha sottolineato inoltre l’interesse ad approfondire l’esperienza di Reggio Emilia nel campo dell’istruzione, in particolare l’educazione all’infanzia.

“Il Reggio Emilia Approach – ha aggiunto il sindaco di Melitopol – ha ottenuto riconoscimenti internazionali ed è considerato anche in Ucraina uno dei punti di riferimento nell’educazione”.

La città di Melitopol è inoltre interessata a un’ulteriore interazione tra imprenditori reggiani e ucraini e all’adozione di esperienze per la realizzazione di impianti industriali e per la gestione dei servizi, citando il recente esempio dell’impianto Forsu di Iren.

“Per rafforzare la governance e armonizzare le competenze nelle relazioni e nei partenariati internazionali ed europei – ha concluso il sindaco Fedorov – il team di Melitopol è interessato alla collaborazione con Fondazione E-35”.

 

UN SINDACO E LA GUERRA – Nel 2022, durante l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, Melitopol è stata tra le prime città a essere occupata. Il sindaco Ivan Fedorov venne sequestrato dalle forze militari russe l’11 marzo e scattò l’indimenticabile protesta di duemila cittadini ucraini, che scesero in piazza nella loro città occupata con le bandiere ucraine, per richiedere la liberazione del primo cittadino. Dopo sei giorni di prigionia, venne liberato.

Da allora Melitopol è una “città in esilio” e Fedorov assurge a simbolo delle città occupata: è lui nel 2022 a ritirare a Strasburgo il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, che è stato conferito dal Parlamento Europeo al popolo ucraino.

 

MELITOPOL – La città di Melitopol si trova nel sud-est dell’Ucraina. Prima dell’inizio dell’occupazione, la popolazione della città era di 150.000 persone. La sua superficie totale è di 49,66 chilometri quadrati. Melitopol si trova sul fiume Molochnaia, vicino alla costa del Mar d’Azov. Due autostrade internazionali attraversano la città, che è dotata anche di una stazione ferroviaria e un aeroporto cargo.

A seguito della riforma del decentramento in atto in Ucraina, nel 2019 Melitopol è diventata il centro amministrativo del distretto unificato di Melitopol, il distretto più grande della regione di Zaporizhzhia, che comprendeva 16 comunità territoriali con una popolazione totale di 286.600 persone.

La città fu fondata nel 1784 e si è sviluppata con un forte coinvolgimento di persone provenienti da diversi Paesi: a Melitopol sono presenti comunità provenienti da cento Paesi, che fino a prima dell’invasione vivevano in pace e armonia da quasi tre secoli. Reggio Emilia e Melitopol sono tra le città che hanno fondato il programma Intercultural Cities del Consiglio d’Europa, tra i punti di riferimento per la promozione del dialogo interculturale come risorsa per lo sviluppo delle città.

Durante il XX secolo Melitopol si è trasformata in un grande centro commerciale e industriale dell’Ucraina meridionale. La moderna Melitopol è un centro industriale con industrie meccaniche, leggere e alimentari sviluppate. In città operano diverse grandi e un centinaio di medie e piccole imprese, che producono circa 20.000 tipi di prodotti.

Melitopol è anche un importante centro educativo e formativo. La città ha due università (pedagogiche e agrotecnologiche), licei professionali, scuole professionali. Gli studenti costituiscono circa il 10 per cento della popolazione della città. Nel 2019, Melitopol ha ottenuto il premio “Città educanti” dell’Unesco, diventando una delle 10 città più progressiste al mondo che sviluppano politiche per l’apprendimento permanente. Melitopol è anche una città dello sport, con oltre 30 impianti e diverse società professionistiche. Ogni anno, prima del conflitto, in città si organizzavano oltre un centinaio di eventi sportivi, tra cui tornei di pallamano, ginnastica, scacchi e dama, nuoto e triathlon. La regione di Azov, in cui si trova Melitopol, prima della guerra contava circa 1,5 milioni di turisti all’anno.

Il Consiglio comunale di Melitopol è l’unica amministrazione locale che ha continuato a operare in modo integrato pur essendo in esilio. Tutti i dipartimenti sono attivi nonostante la città oggi sia ancora sotto occupazione, attualmente il Comune di Melitopol è ospitato a Zaporizhzhia.

La città ucraina mira, nonostante la guerra in corso, ad espandere la geografia delle relazioni di partenariato per lo scambio di esperienze nel campo della gestione urbana, dei prodotti della cultura e dell’arte, della conoscenza reciproca della vita, della storia e dell’economia delle città, con progetti commerciali, educativi e sportivi congiunti, oltre al rafforzamento dell’amicizia tra i popoli.