Nuove risorse in organico per il Centro di Salute Mentale (CSM) di Mirandola, che può così rimodulare la propria offerta sul territorio. Sono tre i medici acquisiti dall’ultima graduatoria, già in servizio presso il CSM diretto dalla dottoressa Roberta Covezzi (foto) e afferente all’Unità Operativa di Salute Mentale Adulti di Area Nord guidata dal dottor Giuseppe Tibaldi.

Il progetto di riorganizzazione conseguente all’arrivo dei nuovi professionisti è stato presentato ai Sindaci del territorio nel corso del recente Comitato di Distretto, e prevede il potenziamento di diverse attività a favore dei cittadini con disturbi e patologie mentali. Tra le principali azioni messe in atto dallo scorso primo ottobre, il potenziamento della risposta in urgenza sul territorio, da qualsiasi punto d’accesso (Pronto Soccorso, ospedale, Medici di Medicina Generale, libero accesso), e il consolidamento dell’ambulatorio presso la Casa della Comunità di Finale Emilia. Inoltre sarà possibile allo stesso tempo procedere allo smaltimento della lista di attesa.

E ancora, il potenziamento dell’organico consentirà di garantire la presa in carico di utenti con disturbo dello spettro autistico, la continuità del percorso per gli utenti dai 14 ai 25 anni e le transizioni dalla Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza.

“Abbiamo mantenuto l’impegno preso per superare le criticità causate dalla carenza di specialisti, fenomeno di carattere nazionale – commenta Annamaria Ferraresi, Direttrice del Distretto di Mirandola a proposito dell’acquisizione delle nuove professionalità per il CSM –. Proseguiremo nella ricerca attiva di professionisti, sia nel campo della salute mentale che in altri settori, così come saranno portate avanti tutte le progettualità e gli investimenti programmati, per continuare a offrire servizi di livello”.

“Esprimiamo apprezzamento per il progetto di riorganizzazione delle attività reso possibile dalle risorse aggiuntive – sottolineano i Sindaci dei Comuni che compongono il Distretto sanitario di Mirandola –, uno sforzo organizzativo importante che ci aspettiamo possa avere un impatto positivo a favore dei pazienti della Salute Mentale. Inoltre grazie a ciò si potranno dare gambe ad altre iniziative in campo sociosanitario, come formazioni congiunte con personale sanitario e degli enti locali sul tema dell’intervento territoriale in urgenza e la presa in carico attraverso progetti di residenzialità”.